mercoledì 4 settembre 2013

Armadi

Ieri ho incastrato Lucia in un angolo e l'ho obbligata a seguirmi. Ho spalancato le ante dell'armadio, lei ha tremato e mi ha chiesto se fosse proprio necessario. Lo era.
Per la legge secondo la quale ogni volta che una figlia se ne va di casa, l'armadio della madre si espande, io e Lucia abbiano a disposizione tre misere ante. In realtà tre ante sono uno spazio ragionevole. Il problema è che nell'armadio riposavano anche vestiti che non mettevamo da anni.
Ogni volta che provavamo a fare pulizie, non era cosa.
-no Midori, questo non lo buttare! Se ingrasso un po' lo posso mettere!
-No, questo no! Se dimagrisco un altro po' mi starà a pennello!
-III, questo non lo possiamo assolutamente dar via! ce l'ho da quando avevo 13 anni!
-Ma adesso ne hai 23. E sei cambiata.
-no, se inventano l'operazione per segare le ossa del bacino e farmelo tornare come quello della tredicenne che ero lo posso mettere!

Ieri non è andata così. Crudeli e precise. Si, no, si no, questo  mio adesso va a te, questo va a mamma e questo lo passiamo a cuginetta.

-Midori questa camicetta?
-La avevo indosso quando mi misi con lui.
-...
-L'hai vinta.

-Lucia, come facevi ad infilarti qua dentro? Un vestitino per cani è più lungo!
-la pancia scoperta. ti ricordi?
-No, voglio rimuovere.

-Midori, adesso mi spieghi perché a 15 anni compravamo tanti perizomi.
-Mistero della fede.
-Annunciamo la tua morte buongusto.


Alla fine l'armadio era più vuoto ed ordinato. 

e ho anche rimediato un tubino nero della giovinezza di mia madre.

-Scusa Midori, ma dove pretendi di metterlo? Secondo me è troppo elegante.
-Ai funerali, ovvio.

                      Midori

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