Tanto per finire con il discorso dello scorso post: ho espresso il mio entusiasmo progressista e di sinistra con anticlericalisti convinti e mi sento rispondere che loro sì, qualcosa hanno sentito, ma che sicuramente c'è sotto qualcosa, chissà che interessi finanziari, è una manovra per irretire più gente, e comunque la Chiesa non paga le tasse.
Sì, ho capito, ma mica stiamo dicendo che è perfetta: stiamo dicendo che ha mostrato un'apertura inaspettata, che potrebbe portare a un miglioramento personale e collettivo.
-No, è una mossa strategica: vogliono avere più persone che la pensano come loro, per fargli il lavaggio del cervello.
Alla faccia delle teorie del complotto!
- Tutta questa cosa del papa è una farsa per farsi pubblicità. Chissenefrega di quello che dice il papa, tanto io non sono d'accordo e sarò sempre contro:la Chiesa deve essere abolita e punto.
Va bene, adesso sono molto inquieta. Perché penso al problema della tolleranza, al bisogno di superare il concetto del "sei diverso allora ti escludo" per arrivare a far sì che ogni singolo possa arricchire la società e arricchirsi a sua volta attraverso la società. E se qualcuno mi dice che è intenzionato a raggiungere il mio stesso obiettivo, in questo caso una società basata sul rispetto per il prossimo e sul dialogo, non perché imposto da fuori, ma perché scaturente da un'etica comune, non me ne frega proprio niente se quel qualcuno che mi dice questo si chiama Chiesa, si chiama Stato o si chiama Pincopallino: condividiamo un obiettivo comune, e possiamo darci una mano in quel senso. Non è che perché Pincopallino mi sta antipatico allora ha torto a prescindere da quello che dice.
Idem la Chiesa: non è che perché non paga le tasse allora va osteggiata aprioristicamente. Soprattutto quando per una volta si mostra più aperta e lungimirante di chi sostiene di essere aperto e lungimirante per tradizione (leggi: Pd).
E poi penso che "aprioristicamente" sia davvero una brutta parola.
Alex V
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