Il momento è arrivato. I miei sono ripartiti ed eccomi in quella che sarà la mia casetta per il prossimo mese, mese e mezzo. Quando ho chiuso la porta alle loro spalle, ho analizzato tutte le fasi emotive che avrei attraversato.
La prima è stata quella dell'euforia. Home alone, whoo whoo, per la prima volta senza coinquilini, questo sarà un mese in cui dopo lo stage mi ritirerò in un silenzio esistenzialista a scrivere racconti con una sigaretta tra le labbra.
Poi è subentrato lo sgomento nel sentire i miei passi solamente, In casa il silenzio. Ho ciondolato un po', ho acceso la tv. Ho acceso il pc. Sono uscita sul balcone a fare una telefonata fiume con Judoka, ho fumato una sigaretta.
Tra un po' subentrerà il panico. Ma chi me l'ha fatto fare, sarei dovuta rimanere a casa con mammà, sputando su questa opportunità e finire poi a lavorare dal Mc Donald's in via Sparano. Sono ancora in tempo per chiamarli e farmi riportare a casa.
Arriverà poi l'ansia, che mi porterà a girarmi e rigirarmi nel letto.
Si spera giungerà un sonno pacificatore.
Midori
Nessun commento:
Posta un commento