A qualche giorno dalla picciola vigilia non ho ancora aperto la tesi per prepararmi.
In compenso ieri sono andata al Gay Village, accompagnata dalle fighe sorelle Judoka.
Il posto è ancora più figo di quanto pensassi: la possibilità di essere chiunque si voglia essere è lì, a portata di mano e la si coglie. Ballare in una pista piena di uomini che non sono interessati a toccarti il culo. E riuscire comunque a rimorchiare.
Ammirare le drag queen e chiedersi perché non si è così femminili ed eleganti come loro.
Vedere gente che si ama, o si bacia o si tiene per mano e pensare che per strada sarebbero additati, o peggio.
Ballare scatenandosi, cantando a squarciagola.
Oppure semplicemente stare con le amiche, sedute sul prato, con i tacchi ed i vestiti, a guardare il mondo, dicendosi che è meraviglioso perché è vario.
Midori
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