Cosa faccio, mi tiro? E' un tranquillo lunedì sera in provincia, e mi sembra eccessivo. Ma non si sa mai chi si può incontrare, proprio quando meno te lo aspetti, quindi casual chic con discrezione.
-Allora beviamo qualcosa?
-Aspetta che saluto Caio e Sempronio
-Oh ma lo sapevi che Tizia si laurea?
-Buon per lei, dov'è che le faccio gli auguri
Poi vedo Lui, e Lui mi vede. Mi saluta, lontano. Ricambio il saluto. Sorride. Sorrido. Forse. Lui è con lei, mano nella mano, fa gesto di avvicinarsi poi cambia rotta. O forse nemmeno lo fa, il gesto di avvicinarsi, e sono io che l'ho voluto vedere dove non c'era. Io non mi muovo. Che c'è da muoversi, che c'è da dirsi? Lui è con una, ed eravamo rimasti che io non lo dovevo neanche salutare, o disturbare, qualora l'avessi visto.
Mi sembra già un passo avanti, no, il fatto che mi saluti?
Vado dalla Orange e le riferisco l'accaduto.
-Oh,alleluja che si è trovato una, così non scoccia più. Le recidive sono un rischio concreto, lo sai vero?
Torno indietro, la Bionda mi assiste
-Come stai? Tutto bene?
-Sì, no, ma sto bene...
Sì, infatti sì. Sto bene. Allora perché le prime parole che mi vengono in mente sono "cameriere un jack doppio, senza ghiaccio"?
Davanti al mio amaro considero anzitutto che io sono più figa, ringrazio la mia buona stella che mi ha messo in mente di mettermi carina anche se è lunedì sera, rido, scherzo e non ci penso -quasi- più.
No. Proprio no.
Stavolta non manderò all'aria tutto.
Alex V
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