Alla fine, tra smartphone poco smart, macchine che non partono, corse all'aeroporto e voli cancellati e ripristinati all'ultimo minuto, sono tornata.
Con un'abbronzatura dorata e uniforme come non avevo più avuto da quando ho iniziato l'università. E nessuna foto perché sia io che il MioUomo siamo inabili dietro all'obbiettivo. O meglio, io mi scoccio e lui è sbadato e si dimentica.
Ma veniamo al dunque: Alghero, in compagnia di un non straniero.
Il MioUomo ha approvato in tutto e per tutto le mie scelte in fatto di location, casa, auto, spiagge e volo. Era perfino più entusiasta di me! E questo è tutto dire, da uno che si è lamentato del mio programma vacanziero fino a che non siamo atterrati.
La Sardegna del nord-ovest è bellissima: al di là della costa, anche l'interno è unico. Il fatto di viaggiare su una jeep con cambio automatico con più anni di noi e con i freni non molto funzionanti, con in sottofondo musica melodica russa e slava, ha aggiunto sale alla miscela.
Senza barca (mal di mare non ci avrai, almeno per quest'anno) abbiamo visto il possibile: al di là dei dintorni di Alghero, che in sé e per sé è una bella cittadina sul mare, molto viva la sera (e noi alloggiavamo nel centro- evvai!-), Stintino e dintorni, (leggasi La pelosa e coscia di donna), Argentiera, Isola Rossa e Castelsardo la sera e poi ancora strade e strade e strade. La prossima volta ci si fa pure l'Asinara, c'era una vecchia livornese che non faceva altro che parlare di quanto bello fosse stato il tour in jeep sull'isola (magari senza quei 40° all'ombra, signò). Fortemente consigliati, a sud di Alghero, anche la spiaggia di Bosa e le calette circostanti, a cui si arriva da una strada panoramica bellissima e tutta curve e cui si accede per sentieri impervi (almeno per la caletta non a pagamento dove siamo andati noi) e dove non c'è quasi nessuno, a parte una famiglia di svizzeri neocatecumenali con 11 figli. Ma siccome sono svizzeri, non vi disturberanno: qualsiasi cosa facciano, la faranno in silenzio.
Informazioni turistiche a parte, altre piccole note mentali segnate durante la vacanza:
a) quando ho morso il torrone sardo, quello fatto con miele e non con zucchero, non stavo realmente mordendo l'idea del torrone, bensì l'idea del sedicenne sardo bonazzo che quel torrone mi aveva venduto
b) i sardi non conoscono la tassoni: prima ti guardano con aria interrogativa, poi quando tu aggiungi "una cedrata" ti rispondono proprio "Mi scusi, ma che cos'è una cedrata?". Con il risultato di farmi sentire non solo idiota, ma pure vecchia!
c) per svegliare il MioUomo non serve il caffè ma una pasta alla nutella. Ricordarsene e fargliene mangiare una subito, prima che a colazione si rivolga alla coppia norvegese di turno chiedendo candidamente se sono francesi. Ché io devo ancora capire il perché di questa cosa.
E poi niente, segue il dolce amaro ritorno. Dolce perché si torna a casa, amaro perché ancora non ci siamo stufati, io e il MioUomo, di svegliarci presto la mattina e sopportarci per le 20 ore seguenti, trovando ancora qualcosa di divertente da dirsi.
Alex V
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