sabato 22 dicembre 2012

Pirle di saggezza - Il punto di non ritorno

Avevo pensato di dedicare questo post alla mia nuova tutor, la Barbie, ma nel frattempo è successo un imprevisto (piacevole eh!) che rappresenta "il mio punto di non ritorno", così l'ha chiamato dr Meraviglia.
Dunque, vi avevo accennato che nonostante avessimo finito il tirocinio in chirurgia, io e J non abbiamo perso i contatti con Dr M. 
Infatti, a medicina interna l'ambiente è molto più sciallo (nonostante lo immaginassi più impegnativo, ad essere sinceri) e nel giro di un paio d'ore tutti i 5 pazienti della Barbie ricevono trattamento completo (visita, chiacchiere, pressione-saturazione&frequenza cardiaca). Il che mi lascia il resto della mattinata libera, che a volte dedico a far compagnia ai dolcissimi nonnini ricoverati o, appunto, al Dr M. 
TRE SETTIMANE FA
- Allora Lucia, come va il tirocinio in medicina? Sei con la Barbie, giusto? 
-Eeeeeeeeh, bene!
- Bene= tu arrivi puntuale alle 8 e mezza, la Barbie giusto due ore dopo, perde mezz'ora tra trucco, parrucco, caffè e brioche?
- Non volevo dirlo, ma si, praticamente va così...
- E tu cosa fai quelle due ore?
- Prendo i parametri dei pazienti della Barbie, misuro loro la pressione, la frequenza, se hanno febbre oppure no, insomma cose del genere, le trascrivo su un foglietto che poi la Barbie requisisce appena arriva...a quel punto visitiamo i pazienti, meno male che mi fa almeno appoggiare il fonendo dove lei crede ci sia qualcosa di interessante e poi niente, lei scrive le cartelle e a quel punto mi dice che non c'è più niente da fare...insomma arrivano le 11 e vengo invitata ad andarmene!
- Eh si, lei è un po' così, diciamo vamp, ma comunque se devi aspettare che J finisca al piano di sotto puoi raggiungere me, no? Cioè, se ti va, tanto i miei pazienti li conosci!
E insomma, quando lui è di turno continuo a seguirlo così non perdo la mattinata. Questo sembra creare qualche problema al Pappone, che dopo avermi ignorata durante tutto l'internato in chirurgia, mi ritrova un giorno si e uno no di  nuovo in reparto.
- Ooooh, la signorina Lucia è ancora qui! Ah ma guarda, anche Meraviglia! Qui non siamo a Grey's Anatomy, e tu, Meraviglia, lo sappiamo tutti che sei affascinato dalle belle ragazze, ma ti ricordo che hai una moglie e te la sei impalmata su una spiaggia caraibica (-affermativo, signore e signori!Complimenti alla signora Meraviglia e alla sua straordinaria capacità di persuasione-)!
Ormai a queste battute ci ho fatto il callo, ma il succo del discorso è che il Pappone è geloso (si credeva il chirurgo alfa del team e questa cosa lo destabilizza, povero cucciolo). 
IERI
ore 12:30, esco dal reparto dopo essermi intrattenuta per fare gli auguri di Natale a dottori e pazienti del reparto. J esce sfiancato dalla mattinata con la sua Nazidottoressa, ma col sorriso sulle labbra. Ora, l'espressione di J è solitamente enigmaticamente impassibile, una poker-face potremmo dire, questo sorriso la dice lunga.
- Mi ha chiamato Dr M! Dice di passare dal reparto perchè deve chiederci qualcosa! No Lucì, non credo voglia chiedere la tua mano, quindi togliti quell'espressione ebete dalla faccia!
- Sai essere davvero crudele...
- Muoviamoci, voglio andare a casa presto che sto morendo di fame!

Sulla strada verso il reparto, incrociamo il Pappone.
-oooooh, i miei studentelli vagabondi! Volevo solo dirvi che DrM vi ha già dimenticato, sta per portarsi 3 ragazzi in sala operatoria, mi dispiace per voi che avete perso tempo dietro a lui, come vedete neanche il tempo di girarvi e già ha regalato il suo cuore ad altri! Non fare quella faccia, Lucia!
[odio profondo per quello spione]
Comunque, arriviamo in reparto e troviamo il Gigio, altro nostro compagno di corso. LUI è veramente ebete, non io mentre penso al DrM. p.s. l'è il classico bauscia milanès.
- ciao ragazzi! che ci fate qui? no, figa, Meraviglia m'ha proposto una cosa strabella: sto entrando in sala con lui...una rarità oggi! Figa, vengo al tirocinio una volta ogni due settimane e mi capitano ste botte di culo!
[odio profondo anche per il Gigio]
Arriva Dr M.
- oooh, siete tutti qui, perfetto! Ragazzi, ve lo dico al volo: c'è una rottura di aneurisma di aorta addominale (vi risparmio le statistiche, ma per capirci: il 99% non arriva in ospedale, di quell'1% il 99% non arriva in sala ----> probabilmente non avremo più quest'occasione). Restate o no?
DIECI MINUTI DOPO
Casacca e pantaloni blu, mascherina, cuffia, siamo pronti. 
L'occhio di falco del DrM intercetta un minuscolo braccialetto al mio polso (il braccialetto della fortuna).
- Quello devi toglierlo! non puoi entrare in sala con quello al polso!
-va bene, cerco delle forbici...
- non abbiamo tempo, vieni qua!
e tra-trac, in 3 secondi ha spezzato il braccialetto. Me lo sventola davanti agli occhi: - qui e ora muore la tua vita fuori dall'ospedale, questo è solo il primo dei tanti sacrifici che ti aspettano! E' il tuo punto di non ritorno!

E fu così che il mio pomeriggio di programmato cazzeggio si trasformò in 6 ore di operazione,a  digiuno dalle 6 e mezzo del mattino (se una tazza di caffellatte possa definirsi "pasto"). Inutile specificare che si è trattato del pomeriggio più emozionante di questi ultimi mesi. Devo ammetterlo, ho pianto (!!!). Innanzitutto quando, a operazione conclusa, il paziente era ancora vivo (stima per Dr M e le sue mani d'oro).
Poi quando, passando davanti all'altra sala, ho visto i cardiochirurghi all'opera su un neonato (indescrivibilmente triste...non ce l'ha fatta). E infine quando Dr M ci ha fatto entrare in una sala in cui stavano operando a cuore aperto e salendo sul palchetto, ho visto un cuore umano battere. E' stato davvero un punto di non ritorno, dopo aver visto una cosa del genere mi sono resa conto di quante volte ci attacchiamo stupidamente a stronzate colossali (lasciatemelo dire, per favore) dimenticando che siamo noi stessi un miracolo, una complicata macchina che potrebbe incepparsi in tremila punti diversi e che invece non ci tradisce (nella maggior parte delle volte, almeno). 
Vi auguro di trovare il vostro punto di non ritorno, ovvero quel momento che vi fa capire che quello che state facendo è la cosa giusta, che un digiuno di un giorno, un mancato pomeriggio di cazzeggio, una levataccia non sono niente, in confronto a un obiettivo da raggiungere. E chi se ne frega di tutto il resto, questo è il più bel regalo di Natale di quest'anno, dopo la delusione di esami che non vanno, amici che deludono (storia lunga pure questa)...pensate che mi sta persino venendo voglia di studiare con gusto semeiotica! (buon per me).
Vi auguro anche un sereno e felice Natale con le vostre famiglie e i vostri amici, finalmente per me il momento di tornare a casa si avvicina, e allora il digiuno sarà soltanto un lontano ricordo (Nonna P è AGGUERRITA). Alla prossima!
                                                                                                                     Lucia
P.S. ho detto al Dr M della villania del Pappone. Ecco la sua risposta:
- Ma come potevate pensare che non vi avrei detto niente? Il primo amore, Lucia, non si scorda mai ("ommamma, adesso mi dà un anello!") e si dà il caso che voi siate i miei studenti preferiti. Adesso vatti a vestire e torna a casa, li ho sentiti i tuoi crampi allo stomaco! 

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