-Voglio venti minuti per riposarmi, prima di iniziare a studiare. Ma venti minuti buoni, con la tapparella tirata giù e steso sul letto.
-Senza occhiali.
-Senza occhiali.
-Ti faccio compagnia?
-Mi fai compagnia.
Tirata giù la tapparella, stesi vicini sul letto di Amando, gli occhiali sul comodino, senza dormire, ma parlando nella penombra.
-Hai presente la mezzora del riposino all'asilo?
-Si, solo che le suore ci avrebbero picchiato, perché maschietto e femminuccia sula stessa brandina, no, non si può.
Non dormire, ma riposarsi così, ad occhi chiusi, parlando ogni tanto e dicendo tante cattiverie su chi ci sta antipatico. Niente doppi sensi, nessun fraintendimento, come fratello e sorella. O come due grassi gatti da appartamento acciambellati insieme sullo stesso cuscino (cosa nella quale ci vogliamo reincarnare).
-Sono già passati venti minuti?
-Sono passati ventidue minuti. A questo punto facciamo mezzora e amen.
-Sai che poi sarà traumatico alzare la tapparella, vero?
-Cazzo, si.
-Andiamo per step. Metti Heartbeat, poi ci rimettiamo gli occhiali e poi alziamo la tapparella.
-Ok.
La canzone finisce, la tapparella è alzata.
-Alle cinque pausa?
-Ok. Però questa cosa del sonnellino è da rifare.
-Mi sa proprio di si.
-A dopo cara.
-A dopo Amando.
Midori
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