Stamattina, grazie anche a Dude che si è svegliato all'alba per portare Ipazia all'aeroporto e poi è venuto a svegliarmi portandomi la colazione, ho deciso che era la giornata giusta per fare una cosa che da quando sono a Roma ancora non avevo fatto: andare a messa. E non a una messa qualsiasi, ma a San Pietro!
E perché no? è pure la domenica delle palme!
Un attimo che penso all'ultima volta che sono stata in chiesa...sì, è stato l'anno scorso, sempre in periodo pasquale, era giovedì santo e la sera ho fatto il giro di 7 chiese di Roma, approfittandone per visitare appunto San Giovanni, Santa Croce in Gerusalemme e compagnia bella.
Bugia: a Vilnius avrò visitato 30 chiese in 3 ore, quindi l'ultima volta che ho messo piede in una chiesa tecnicamente è stato meno di un mese fa.
Ma tant'è, San Pietro è sempre San Pietro.
Armata di bustine di zucchero e bottiglietta d'acqua, parto per il Vaticano alle ore otto e mezza. Strada facendo mi procuro qualche rametto di ulivo (dagli scout ovviamente, che almeno son sicura sono stati loro in persona a massacrare l'ulivo dal quale li hanno presi) e il gioco è fatto: arrivo in tempo per la benedizione. E riesco pure a guadagnarmi un post in pole position seduta!
Non fa caldo, non c'è troppa gente...ma siamo sicuri che è San Pietro?
Boh, però c'è un'atmosfera...Io non sono credente in senso stretto, lo sono in senso lato, nel senso che non sono atea ma neanche agnostica né tanto meno praticante. E non mi faccio neanche tanti scrupoli religiosi. Diciamo che non me ne faccio per nulla.
Però devo dire che assistere a una messa a San Pietro non è solo un evento religioso, ma anche sociologico: tutte queste persone di tutte le età (ma soprattutto giovani) e le lingue che assistono in silenzio o cantando o ripetendo all'unisono le stesse frasi di fronte a uno spettacolo veramente entusiasmante qual è la chiesa di San Pietro stessa. Nessuno può rimanere impassibile. Anche la messa si segue volentieri: tra latino, italiano, spagnolo, portoghese, polacco e tedesco (queste sono le lingue che imperano) le due ore di funzione volano. Ripeto: ero seduta comodamente, e non faceva né caldo né freddo. Giornata ideale dunque per benedire il mio ulivo.
Era un'esperienza da fare. Chissà che anche il mio spirito non è esca migliorato.
Di sicuro male non sto, anzi, sto meglio di prima, tra sole, primavera e passeggiata in centro.
Tempo di rinnovo.
Alex V
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