Non si può dimenticare un Amore che sia stato tale, non si possono cancellare le emozioni che quel rapporto ha destato in noi. Ma attenzione: non si può dimenticare neanche un amore che più che un amore è stato una dipendenza, o un'amicizia importante, o un rapporto che per quanto breve ha rappresentato una fase o un momento importante della nostra vita: semplicemente, non si può dimenticare un'esperienza sentimentale che in qualche modo ci ha fatto crescere.
Che poi, quello che vorremmo cancellare non è tanto il rapporto, quanto le emozioni negative (se lo vogliamo dimenticare) che il ricordo ci suscita.
In realtà, bisogna prendere coscienza che quando si comincia ad amare una persona, si presenta all'altra una parte di sé che ancora non si conosce, che ancora è senza forma: la forma viene fuori dopo e durante il rapporto, che possiamo assimilare a una crescita.
Il problema principale sorge dopo che ci si lascia (perché non esiste in realtà il concetto del "mi ha lasciato" o "l'ho lasciato", semplicemente ci si lascia, in due, perché qualcosa non è andato): sorge dopo che ci si lascia, perché abbiamo bisogno di maturare internamente un'esperienza così importante. E' giusto ricordare, sarebbe molto più sbagliato dimenticare. Ma dobbiamo internalizzare al meglio quell'esperienza, accettarla come una parte di noi, serenamente. Se no, non si può andare avanti.
Ho riportato, più o meno fedelmente (a memoria), le parole di Paola Pompei, che ieri a quella conferenza-?-incontro?-meeting culturale?-show televisivo?- parlava di memoria e amore. Lo riporto a) perché la cosa mi ha fatto riflettere b) perché era la parte per me più interessante, visto e considerato che Maffei parlava di approcci alla demenza senile e poi quell'altro di cui non mi ricordo nemmeno il nome ha dato una simpatica dimostrazione di come ricordarsi una serie di numeri associando a ogni cifra da 0 a 9 una consonante e formando parole che ricordino il suono delle due consonanti associate alle cifre componenti il numero. Ma purtroppo non credo mi serva a molto per ricordare le formule dei metabolismi. E comunque sto divagando.
Paola Pompei non ha detto niente di nuovo, intendiamoci, son cose che tutte, mamme, nonne, amiche, io stessa, pensiamo e diciamo, soprattutto a chi si è appena lasciato e non riesce proprio a farsene una ragione. Però sentirlo dire con una lucidità quasi scientifica (su un argomento che di scientifico ha poco e niente) aiuta a razionalizzare, a pensarci su e dire "questi sono stati i sentimenti...questi sono i fatti...questa sono io. Ok, le cose sono andate così. E' il passato. E' stato bello. Adesso, però, passo oltre. Cresco ancora".
E' inutile: per innamorarsi basta un niente. Ma per innamorarsi e amare di nuovo bisogna avere coraggio, e crescere. Senza negare il passato, ma andando comunque oltre.
L'amore è una lama sottile*, è vero, senz'altro. Ma è anche vero che d'amore non si muore, ed è giusto andare avanti.
Se mi lasci, non ti cancello**:
*: è il titolo del libro della Pompei, che non ho letto
**: il film "Eternal sunshine of the spotless mind", a dispetto del titolo italiano "Se mi lasci ti cancello", è veramente bello. Buona visione!
sottoscrivo ogni singola parola! ;-)
RispondiEliminaSono parole che, per quanto mi riguarda, cascano a fagiuolo! Grazie per averle riportate! :) E' bene ricordarsele, certe cose...
RispondiEliminaComunque sono d'accordo, "Se mi lasci ti cancello" è un film stupendo! *____*
Se ti interessa l'argomento ti consiglio L'arte di amare di Erich Fromm: penso che dia degli elementi molto più utili e profondi per riflettere su certe cose adottando un linguaggio scientifico ma non complicato. Te lo consiglio vivamente!!!
RispondiEliminaGià, è uno dei miei film preferiti :-)
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