sabato 4 agosto 2012

La filosofia del pottino

Prendete un forestiero, di qualsiasi nazionalità,  anche  soprattutto milanese; vestitelo all'ultimo grido, con le migliori griffe del mondo e il riportino nel capello brillantinato. 
Adesso mettetelo accanto a una Ferrari o una Porsche, in tasca un po' di coca, ma giusto per due piste, e per accessorio finale uno stuolo di ragazze tiratissime come neanche a un matrimonio, che più tardi verranno magicamente sostituite da trans d'alto bordo, perché, come spiegano i The Pills:

Ma non lo sai che il cazzo è la figa del 2000?

Se avete mescolato ad hoc tutti questi facili e veloci ingredienti, avrete ottenuto il pottino perfetto.
E dove va il perfetto pottino in vacanza?
Chiaro: a Forte dei Marmi. Così poi il venerdì sera va al Twiga.

Io al Twiga non c'ero mai stata. E questo per una della zona non è ammissibile: quindi, sfrecciando sui nostri bolidi per il lungomare versiliese e intonando a oltranza canzoni degli 883, Lupetto, GossipBoy, Kurt (come Cobayn), il Modello,la Valerì e io ci prestiamo a provare l'imperdibile. Io e Valerì, ci tengo a precisare, dall'alto di un tacco 15 assassino (adesso le vesciche si sono impossessate dei miei piedi, e son dolori).

Tra le Ferrari i Suv le Porsche e i mocassini di griffe talmente costose da risultarmi sconosciute, c'è da dire che teoricamente al Twiga si entra gratis.
Dico teoricamente perché se sei masculo e sei in gruppo e arrivi a mezzanotte-mezzanotte e mezzo di tocca sborsare quei 200-250 euri di tavolo per entrare che...vabbè, parliamo d'altro.

Che poi non è mica vero che al Twiga ci sono solo pottini: io ci ho beccato pure un muratore albanese che lavora al palazzo di fronte casa mia. Tra l'altro molto simpatico. Andare per credere.

Ecco perché il Twiga è un posto un po' glocal, dove il global, alias il milanese, inglese, norvegese ricco in vacanza, incontra il local, cioè i locali, che poi si divertono un mondo (almeno io) a distinguersi mescolarsi o congiungersi tra loro.

Comunque sarà stato il tavolo, sarà stata la bottiglia di vodka in dotazione al tavolo, la musica, il caldo, il ghiaccio che dai bicchieri chissà come vola magicamente nella camicia di Kurt e nella mia scollatura, ma la serata è stata un successo, dal tramonto fino all'alba, coronata con un cornetto caldo nella cornetteria di fiducia.
Merito della compagnia,sicuramente, e soprattutto di Gossip Boy, che ieri sera in quanto a ballo si è proprio sprecato.

E poi solo al Twiga puoi ascoltare perle di saggezza proferite dalle bocche di olandesi pottini che rispecchiano perfettamente la descrizione su riassunta:

"Ah, le italiane...
le italiane sono proprio le migliori,
 come loro non ce n'è...
peccato che servano un sacco di soldi per scoparsele!"

True Story.

Ora scusate, ma ho fatto l'after, sono stata al mare e adesso devo dormire. Che più tardi non so neanche io dove sarò.

Alex V 

Ps: per cogliere la vera essenza della pottineria, filosofia di vita che ha ispirato questo post, si veda anche su feisbùk la pagina "Pratese Pottino". 

4 commenti:

  1. Oddio "pottino" è un termine a me sconosciuto, ma ho afferrato benissimo l'idea! :D
    Se vedo anche solo una Ferrari scappo...

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  2. uffa, che palle, 'sti milanesi che vanno in giro a fare gli sboroni. per quello io accentuo sempre di più la mia metà milanese di quella romana – devo cercare di riparare il danno all'immagine di questi deficienti. milano, per fortuna, non è solo quello, e non mi stancherò *mai* di puntualizzarlo. il problema è che QUELLI LI' hanno soldi e visibilità. sigh.

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    1. Ma non ti preoccupare, so benissimo che la mamma del cretino è sempre incinta! Più che altro, mi diverto e sgomento allo stesso tempo quando li vedo tutti insieme, omologatissimi nella loro *riccosità* e nello stesso posto. Davvero, fa pensare.
      ;)
      Alex V

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