La Pecorella a Roma me la porto?
Come i lettori di vecchia data sapranno, la Pecorella è il mio animale di pezza totemico, che veglia su di me da quando avevo tre mesi. Una vita passata assieme. Io e la Pecorella siamo una specie di Calvin ed Hobbes, con tutte quelle avventurine che sanno di pipponi mentali ed invece sono accadute veramente. Ecco no, magari quello no, anche perchè della Pecorella io ero e sono gelosissima. Mentre il buon Calvin pretendeva di portarsi Hobbes ovunque, io la pecorella la tenevo sempre nei confini domestici, lontano dagli artigli di altri bambini o dai pericoli. Nonostante questo a 1 anni abbiamo dovuto fare un recupero d'emergenza. La Povera Pecorella era allo scatafascio: aveva perduto più di metà dell'imbottitura, il suo manto trapuntato non si ricordava il ricamo da un bel po' ed era senza naso. I tre mesi in cui è stata sotto i ferri sono stati i più lunghi dell mia vita. Per fortuna Mutti è un ottimo chirurgo degli animali di pezza e la vigilia di Natale la Pecorella è tornata da me come nuova.
Al momento di trasferirmi a Roma non ho avuto dubbi, sarebbe venuta con me, insieme alla piccola delegazione che al momento staziona sul mio letto. Ma adesso mi sento Andy in Toy Story 3. Ovviamente a differenza di Andy, l'ipotesi di regalare la pecorella a qualche bambino sconosciuto neanche è contemplata. Ma neanche quella di darla a qualche bambino conosciuto.
Da un lato ho una serie di argomentazioni razionali: ho vent'anni e posso fare a meno della copertina di Linus, poi qui a casa sarà più al sicuro, per lo meno da Dude e dai suoi raptus. E la troverei qui ogni volta che torno.
Eppure a Roma l'avrei sempre con me e basterebbe interdire a Dude l'accesso alla mia camera o nasconderla nell'armadio quando lui penetra nel mio territorio.
Che fare?
Help
Midori
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