giovedì 13 settembre 2012

Omaggio a Clara

Una cosa che mi piace tanto la mattina quando accendo il computer, è guardare il doodle del giorno. E oggi celebra la nascita di Clara Schumann,al secolo Clara Wieck, pianista e compositrice tedesca di fama mondiale, all'epoca più famosa del marito, che in effetti deve almeno in parte la sua fama proprio all'attività della moglie, che inseriva le sue composizioni nei suoi seguitissimi concerti, che ha tenuto per tutta la vita. Insomma, meglio di Madonna. La sua è stata una vita completamente dedicata all'arte della musica, e fin dalla prima volta che ne ho sentito parlare ne sono rimasta affascinata.
Io ho studiato pianoforte* per qualche anno, pestando i tasti in maniera svogliata fino a quando non sono approdata con un vero insegnante, il buon Poddy. E lì sì che ho imparato a suonare davvero! Oddio, una virtuosa non lo sono mai stata, e comunque non è che stessi a sacrificare lacrime e tempo sugli spartiti; alla fine a 16 anni ho definitivamente relegato il pianoforte al muro e mi sono dedicata ad attività più gratificanti per me, per le mie orecchie e per quelle degli altri, decidendo che la musica mi piaceva ascoltarla, non farla.E con il senno di poi, tornassi indietro sceglierei un altro strumento, anche se un pianoforte in casa fa sempre la sua bella figura.
Eppure oggi, se fossi a casa, probabilmente al mio pianoforte scordato mi ci sarei messa, con il mio bello spartito delle Kinderszenen con la copertina color carta da zucchero**, e avrei suonicchiato qualcosa in omaggio a quella donna tanto paziente da sopportare il dolore, un marito pazzo (assistito fino alla fine,rinunciando pure a far sbocciare la passione segreta per l'amico Brahams-almeno così mi raccontava il mio maestro) e tante, tante, tante ore su una tastiera d'avorio.


il bello e delicato doodle di oggi
Alex V

*:è interessante notare che ho voluto io imparare a suonare il pianoforte e nient'altro che il pianoforte. E non solo per la bellezza estetica dello strumento in sé (che mi fu regalato per la comunione, dopo un anno appena di studio),ma anche e soprattutto per imparare a suonare "Per Elisa" (o, ognuno ha le sue fisse). E' ancora più interessante notare che nessuno dei miei insegnanti in sei anni di studio e un esame al conservatorio mi ha mai fatto studiare "Per Elisa", il primo perché vabbè, non capiva un'H (era l'organista della chiesa, fonte di tutte le mie inabilità tecniche al piano, parzialmente corrette sotto la guida di Poddy), il secondo perché pensava che fosse una cosa "stupida" e che si fa suonare ai bambini. Ergo, quando avrò un po' di tempo, dovrò impararlo da autodidatta. Ecco.
**:ho letteralmente adorato le edizioni Urtext. Davvero.

1 commento:

  1. Se avessi un pianoforte in casa ora come ora ci passerei le ore, probabilmente. Te lo dice uno che è partito col violino, si è stufato e ora vorrebbe imparare a suonare la chitarra o il piano [essendo un po' complicato ritrovarsi per caso un pianoforte in giro penso opterò per la chitarra appena torno a Roma...;)]

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