La cugina del Rufo è tornata in terra pugliese per il week end. La cugina del Rufo vive in zona romana con convivente, un gatto ed un cane. Essendo famiglie veracemente del sud, fino a quando la cugina ed il compagno non avranno la fede al dito, si dormirà esclusivamente ognuno a casa dei propri genitori, perché anche se vivono tutto il resto dell'anno insieme ed hanno entrambi 30 anni, non sta bene. Così ogni volta che scendono a casa, lui la porta a casa dei suoi, e poi col cane va dalla madre. Il problema è il micio. Dove lasciare il micio? Entrambe le famiglie dei genitori hanno cani, che tollerano già a malapena il cane della cugina. Ed ogni volta si pone il problema del micio. Per fortuna che c'è Wonder Woman.
Wonder Woman è la madre del Rufo, che ha sopravvissuto tutta una vita in una casa piena di maschi. E che maschi. Wonder Woman adora gli animali, specialmente i gatti. Dopo la dipartita di Bianca, la loro amata, coccolata, viziata gatta, ha giurato che non avrebbe mai più avuto un gatto. Ma non ha detto nulla riguardo all'ospitarli.
Per questo motivo ieri mattina il micio è sbarcato a casa del Rufo. Spaventatissimo, diffidentissimo e carinissimo. Quando nel pomeriggio sono arrivata a trovarlo (non il Rufo, il micio), si era rintanato tra il divano ed il termosifone. Povero cucciolo. Poi ho preso confidenza e me lo sono messo sulla pancia.
-Guarda Rufo, guarda come gioca.
-Veramente si sta divincolando.
-Ti ho detto, CHE STA GIOCANDO. Oh, ha smesso, guardalo si è accucciato.
-Veramente si sta preparando a saltare.
-Rufo, con tutto l'amore del mondo, vaffanculo.
Dopo un po' io ed il micio siamo venuti a patti: purché io continuassi a grattarlo sotto il musetto, lui avrebbe continuato a ronfarmi sulla pancia.
Sarà stata la pet therapy, sarà stato il sole autunnale che entrava pallido nella stanza, ma è stato un bel pomeriggio, il Rufo alla scrivania ed io sul divano, un giallo ed il gatto sulla pancia.
-Rufo, ma tu ci pensi mai ad un domani?
-Cosa fare domani sera? Veramente stavo pensando di...
-No, non quello stupido. Ad una casa nostra, un pomeriggio così, io sul nostro divano, col nostro gatto, tu al nostro computer...
-Il computer sarà sempre e solo mio.
-Ok, al tuo computer.
-Ma un bambino? Non dovrebbe esserci un bambino? Perché parli del gatto e non del bambino?
-Il bambino sta dormendo. Ed ecco, l'hai svegliato. Adesso gli vai a cambiare tu il pannolino puzzolente, mentre io rimango a coccolare il gatto.
-Forse hai ragione, nel pomeriggio che dici tu non c'è un bambino.
-Volevo ben dire...
-Però magari in un altro pomeriggio ci sarà...
-Ci sarà un altro gatto.
-Che?
-Torna a studiare.
Decisamente, i gatti hanno conseguenze pericolose.
Midori
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