martedì 16 ottobre 2012

So far away

Per il ciclo "Abitudini distruttive che non ti porteranno da nessuna parte", vi presento il mio viziaccio di guardare serie tv scadentissime, quali Glee, per esempio. Ora lo so, lo so, il perché io abbia iniziato a seguirlo o continui a vederlo sfugge anche a me. Fatto sta che adesso è come una droga e non ci sono gruppi di consulenza per uscirne. E allora è una dipendenza che mi tengo e della quale mi vergogno come una ladra. Cioè, se la guardassi solamente non ci sarebbe un grandissimo problema. Ma io ci rimugino sopra. Ci rimugino, eccotelo il problema.
Così l'ultima puntata che è uscita si chiama "The Break Up".
[Da questo punto vi avviso che ci sono spoiler, quindi nell'improbabile caso in cui seguiate Glee o nel caso in cui non avete ancora visto la puntata e vi state logorando per l'ansia, non leggete].
Praticamente tutte le coppie storiche si scasciano a causa della problematicità di un rapporto a distanza.
Ecco.
Io ed il Rufo stiamo entrando nel terzo anno di relazione a distanza. Facendo un rapidissimo calcolo nella nostra relazione abbiamo passato 22 mesi fisicamente vicini e 19 mesi con almeno 500km di distanza. Quest'anno è l'anno del sorpasso, più a distanza che vicini. 
Non è bello e non è facile.
Non so se sappiamo ancora gestire una relazione normale ed a giudicare da come è andata questa estate propendo più per il no che per il si. Non siamo né i primi, né gli ultimi a vivere così, non credete non lo sappia. Lecceh qui accanto ha una relazione a distanza. Anche lui. E l'altra sera litigava con la ragazza, perché a causa di esoneri e studio e simili non si sarebbero visti. E che dovevo dirgli, a Lecceh? Mi ca me la sono sentita di dirgli abbassa la voce. Perché la prossima settimana potrei essere io a litigare al telefono col Rufo alle tre di notte. Che poi in realtà noi "non litighiamo, noi discutiamo". Perché a 500km di distanza mica ci si può permettere il lusso di litigare, perché anche una mosca diventa un drago. Ed allora recuperiamo quando ci vediamo per un periodo superiore alla settimana. Allora scontiamo tutte quelle cose che non ci siamo detti durante la separazione. Ma appena riparto di nuovo tutto zucchero e miele, mi manchi, ci manchiamo e ci amiamo.
La verità è anche che io mica me l'aspettavo una separazione che promette di essere lunga. Non faccio una colpa al Rufo, sia chiaro, ma è facile dire che si passano cinque anni separati e poi si trova il modo di stare vicini. Ma in quegli anni ci sono mesi, settimane, giorni ed ore,che a volte non passano o che reclamano insistentemente la presenza dell'altro. Perché se io o il Rufo stasera sentissimo il bisogno di accoccolarci vicini sul divano, abbracciati e con quel calorino che solo il tuo uomo o la tua donna ti sanno dare, non ci faremmo niente. Io mi abbraccerò a Roberto e Capitan Fluffa, lui si abbraccerà il cuscino.
Stamattina mettendo a posto il bucato mi son trovata tra le mani il completo intimo che il Rufo mi ha regalato al compleanno. Lo trovo meraviglioso, così morbido e color blu notte. Ma sta lì buttato in un cassetto, a che pro metterlo adesso? Da chi farmi vedere in questa meraviglia? Da che mani farmelo togliere se lui non è qui?
A volte mi prende una smania ed una rabbia, mi viene voglia di spaccare tutto, perché ho vent'anni e non posso vivere per quel week nd solo e poi trattenere il fiato in apnea. Vorrei urlare quando vedo AlexV ed il Suo Uomo che si possono permettere il lusso di litigare, tanto c'è domani o dopodomani o tutto un anno per far pace. A vent'anni dovrei stare a giocare e flirtare con ragazzi presenti e non con l'orecchio incollato al telefono, a parlare con un ragazzo lontano.
Mi sento Mara, la ragazza di Bube.
Perché alla fine so che finirà così, io che lo aspetto e metto in standby il resto, perché sono la sua ragazza.


                                                                                                                          Midori

Nessun commento:

Posta un commento