Non credo più agli uomini inconsolabili.
Non da quando ho scoperto che il Rufo ha pensato bene di provarci con la sua amica, quella che è da tutta l'estate io gli dico che gli piace, della quale ero (magari sono) mortalmente gelosa.
In realtà la cosa che non perdono al Rufo e di non aver lottato per far stare su questa relazione. Sono stati tre mesi in cui ho fatto la giocoliera e l'acrobata per farla andare avanti e mantenerla in piedi.
Lui niente.
Anche quando l'ho lasciato, molte lacrime, rimpianti, ma nessun tentativo concreto di tenerla a galla.
Mi ha lasciato sola a risolvere il problema, lavandosene le mani.
E adesso so anche il perché.
Quando l'ho scoperto, ho avuto una mezza crisi isterica. Ma nel vero senso della parola dato che in contemporanea mi è venuto il ciclo.
Più che altro è la scena che mi ha fatto perdere la ragione.
Lui che dal politecnico va a pranzare con lei al policlinico, vanno a studiare insieme in biblioteca.
Si, perché lei studia Medicina a Bari, come avrei dovuto fare io, secondo i piani originari che avevo fatto col Rufo, quando ancora me la raccontavo, la favoletta su Midori medico.
La soddisfazione è che in universo parallelo sta succedendo, oggi sono stata con Rufo al policlinico a pranzo ed a studiare in biblioteca, stiamo ancora insieme e questa estate lui non si è comportato come un tale stronzo.
In un altro ancora l'ho beccato a tradirmi con questa e lo sto prendendo a calci nelle palle.
In questo sto scrivendo, realizzo che domani è un altro giorno, e decreto che adesso posso mandare messaggi di disponibilità sessuale al mondo, dato che è lui che ha iniziato la ripresa. In questa maniera recepisco le vibrazioni che Orso mi manda da quando mi sono lasciata, tengo sulla corda il Bisteccaro, il lunedì diventa giorno di minigonna per ammaliare il tipo che incontro sempre in autobus.
In un altro universo sono un ornitorinco sciagattante. Il migliore universo possibile.
Ma anche di questo non mi lamento.
Midori
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