Ancora una volta: Budapest è bellissima. Ma proprio tanto. Andateci e godetevela tutta, io ci torno appena possibile, perché mi manca già (e poi tanto a casa mia fa freddo uguale, quindi l'obiezione "come la mettiamo con il clima" con me non regge).
E a questo proposito:
aneddoto n°1:
-Ma ti sei portato la calzamaglia, Orso? Fa schifo, è da froci!
-Ne riparliamo stasera e domani...
E così il Sannita si ritrovò a vagare con il pigiama sotto a qualunque tipo di vestito
A parte questo, siamo pieni di racconti di questo viaggio, a tratti rocambolesco.
Ad esempio: i magiari hanno grossi problemi con il verso delle porte. Ah, sì, ma questo l'ho già detto. Allora racconto questa: gli ungheresi hanno un modo tutto loro per farti capire che gli piaci: prima ti guardano ballare tutta la sera, poi ti avvicinano quando vedono che te ne stai andando, ti fermano, e in perfetto ungherese fluente ti dicono qualcosa che tu non capisci (perché ancora non parli ungherese, ma ci stai lavorando, su questo in inglese lo rassicuri) aggiungendo solo all'ultimo qualcosa in inglese che tu interpreti come "photo photo"
Perciò: aneddoto n°2:
io ballo tutta la sera e poi tu mi vieni a chiedere non il numero, non l'indirizzo fb, ma una foto. Ma tutto questo è di una tenerezza infinita! Fossi stata in una qualsiasi discoteca romana mi avevano già palpeggiato fino a cercarmi l'anima!
Per questo mi è quasi dispiaciuto dovergli rispondere con un raffazzonato e non del tutto credibile "don't understand". Soprattutto perché poi lui si è seduto sconsolatissimo sulla sedia sulla quale avevo ballato per metà serata. Povero il mio forever alone.
Ma questa è stata solo la prima di scene analoghe in cui perfetti sconosciuti si avvicinano chiedendo una foto. Chissà poi cosa raccontano agli amici su quella foto, ma sempre meglio di una sonora e sgradita palpata di chiappe.
Il gulash è ottimo, mentre la palinka è solo per i fegati più allenati.
Aneddoto n°3: Dude e Clark hanno deciso, in tutta autonomia, il primo giorno, di comprarsi un bottiglione di palinka da bere la sera come bicchiere della staffa e la mattina come bicchiere del buongiorno. Alla nostra richiesta "oh, possiamo assaggiarla pure noi?" la risposta è stata:
"NO, perché la bottiglia è una e noi siamo in troppi".
Salvo ritrovarsi il pomeriggio della partenza a supplicarci tutti di aiutarli a finire la bottiglia, che dal primo giorno era rimasta praticamente piena.
Naturalmente si sprecano le battute su "braccino corto" Dude...
Alex V
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