Scrivo dalla casa natia, guarita da un febbrone da cavallo buscatomi per la deviazione a Vienna. Perché ho scoperto la neve e mi è piaciuta, ma io non sono piaciuta a lei.
Un viaggio meraviglioso, per la compagnia (nonostante gli inevitabili screzi interni), i posti, i costi contenuti dell'alcool e delle sigarette.
Nota dolente la perdita della mia amata macchinetta digitale, contente la migliore foto che mi fosse mai stata scattata, Midori con colbacco, una delizia.
Mentre oggi raccontavo a Mutti e Lucia gli avvenimenti, le serate con tre ore di sonno, mia madre mi ha guardato.
-Per tutti questi giorni hai dormito tre ore a notte?
-All'incirca.
-E allora vedi perché hai perso la macchina fotografica? Stavi rincoglionita!
Diagnosi migliore non poteva esserci.
E adesso senza raffreddore, ringalluzzita, posso dedicarmi a ciò che succhierà la ia anima fino a luglio: esami e tesi. Mon Dieu.
Midori
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