Io e Dude siamo finiti quindi a zonzo per il quartiere, al freddo, muti ma con un mutismo un po' cameratesco, di gente che si intende con gli occhi, o a gesti.
Ogni tanto una spallata, un abbraccio un sorriso, per far vedere che ci sei, che anche se sta pensando e non dice niente stai capendo, sei lì con lui, sei un appoggio. Sei nella scia dei suoi pensieri più cupi.
La tappa dall'indiano alle 2 del mattino, giusto prima che chiudesse era d'obbligo: 2 bombe al cioccolato, mangio subito. Il cioccolato agisce sul metabolismo facilitando la produzione di endorfine, che sono ormoni opium-like. Insomma, ne esci ristorato e rilassato.
E' a questo punto che inizia il flusso di pensieri, e allora si risponde, si chiacchiera, addirittura si ride. Oh, alla fine, è un esame: il bello degli esami è che si ridanno.
E poi che ci frega, domani è un altro giorno, e tu sei bravo lo stesso.
L'importante è capire che gli esami si sbagliano. Anche se la maggior parte delle volte non si sa come.
Vagabondiamo ancora un po', si parla d'altro, siamo amici, si scherza e si spettegola.
Fa freddo, torniamo a casa.
Ti ricordi quando abbiamo dormito assieme? Non abbiamo dormito, siamo stati svegli a fare l'after. Sì, è vero, me lo ricordo.
E così via.
Avrei potuto perdere l'intera nottata a parlare di niente con Dude per tirarlo su di morale. Ma non serve, già ci sono riuscita.
E allora buonanotte amico mio.
Alex V
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