Di ritorno da studiare da Zzia.
Giornata proficua e rilassante, con pranzo al parco e un'ora sull'altalena. Gambe a pezzi quindi.
Imbocco il portone, rigida come un golem.
Incontro Watusso.
-Ciao caro. L'esame? Come è andato?
-Bene, a parte errori stupidi, tipo "Di che colore è la macchina rossa?", "Blu". Poi vabbè il risultato vero si saprà a giorni.
-Dai, dai coraggio.
Mi avvicino all'ascensore. Premo. Nulla.
-Ah, Midori...l'ascensore si è rotto.
-Eeeeh?
-Già.
-Potrei dormire nel portone.
-Assumi qualcuno per portarti su di peso.
-E quanti ne devo assumere Watù? Non ne bastano sei.
-Ma che stai a dì. Ne basta uno, scarso.
-Ottimista.
-Cara, ma se sei la metà!
E niente, siccome Watusso è alto tipo due metri è stato difficile, ma non impossibile arrivare a schioccargli un bacio enorme sulla guancia.
Midori
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