Invece sta volta è stato uno sfizio diverso: c'era la Judoka, e anziché cucinare siamo andate a mangiare fuori. Oh, mica al ristorante, siamo pur sempre studentesse fuorisede!
Però siamo andate in questa sorta di fast-food che fa tutta roba tipica siciliana, e qui giù a sbizzarrirci tra lo sfinciuni (mi scuso con gli eventuali siciliani che leggono, lo apprezzo tanto ma non so come si scriva) e la focaccia al pistacchio, senza farci mancare l'onnipresente arancino. Più che uno sfizio in effetti è stato uno strappo alla dieta, un grosso strappo. Ma le regole sono fatte per essere infrante, o no?
Insomma, dopo che ci siamo riempite di qualsiasi cosa ci facesse gola, ho preso due paste da portare al mio uomo, e abbiamo fatto rotta verso casa.
Mentre andiamo, passiamo davanti a quello che io chiamo "il negozio delle meraviglie", un posto che ha tutto ma proprio tutto e anche di più, e nel quale Midori non mi vuole mai fare entrare perché dice che è sempre pieno di gente ("e la folla mi disturba").
Ma oggi c'era Judoka, quindi non poteva dirmi di no.
"Dai, Midori, devo vedere se ci sta una tazza, che così la prendo al MioUomo da tenere a portaata! E magari ci sono pure i set da caffè!"
Insomma, entriamo.
E ne usciamo mezz'ora dopo visibilmente sconvolte, Judoka con una busta piena di caramelle, Midori con un set di bacchette giapponesi e io...con un cane di pezza sotto il braccio.
La vita è così: uno pensa di comprare un mug e poi esce con un bassotto di peluche in mano.
Alex V
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