giovedì 19 luglio 2012

Incontrarsi là dove sorge il sole

C'era una volta una liceale con la passione per la cultura giapponese che si iscrisse a un corso di lingua giapponese nell'impossibilità di recarsi lei stessa in Giappone per un po'.
Al corso, ovviamente, era la più piccola giovane, nonché l'unica ad andare ancora al liceo (cosa che causò un po' di disappunto agli altri frequentanti più maturi, visto che non si potevano tenere le lezioni di sabato mattina e bisognava andare in quella scuoletta sperduta il giovedì sera) ma era piuttosto bravina, anzi, decisamente più brava degli altri (non che ci volesse molto,coi suoi neuroni freschi,e considerato poi che era tutta la vita che non faceva altro che studiare).
Siccome a seguire il corso erano 4 gatti, per fare numero (il minimo per mantenere il corso era 15 persone, e noi eravamo abbondantemente sotto) alla stessa ora l'insegnante faceva venire anche un paio di alunni più avanzati, che avevano fatto il corso l'anno prima. 
Uno di questi due figuri faceva l'università (era quindi più o meno d'età con la liceale suddetta) ed era terribilmente e inguaribilmente nerd. 
Accantonando un attimo la nerdaggine, era anche parecchio carino. Anzi, quell'aria timida e un po' sociopatica, ma dolce, da nerd collaudato, aggiungeva un certo non so che al personaggio, che ora ci penso voleva forse assomigliare a uno dei suoi manga preferiti, ma a mio parere finiva per somigliare a Jhonny di E' quasi magia (cartone che io adoravo, per la cronaca):



Era uno di quelli che seguivano il corso per leggere i loro manga preferiti (al primo posto Dragon Ball) in lingua originale, inizia a preparare il cosplay a gennaio per il Lucca Comix di novembre (dell'anno dopo :P) e ha una collezione di porno asiatici. Insomma, cose così.
Come se non bastasse, studiava pure ingegneria.


 Ma ormai si sa: se non fanno ingegneria manco li guardo*.


Peccato che tutte queste caratteristiche che lo facevano così carino e coccoloso avessero il non proprio trascurabile effetto di renderlo anche totalmente imbranato: non mi ricordo una conversazione che andasse oltre il Ciao+Sorriso+Rossore+AbbassoLoSguardo.
Ed era anche troppo che ciao! lo pronunciasse ad alta voce! 
Questo di persona. 
Essendo nerd, ed essenzialmente smanettone, aveva preso la mia mail dalla lista dei frequentanti del corso e mi aveva aggiunto su facebook. O meglio, aveva preso quella che pensava essere la mia mail e che in realtà era quella di MiaMadre (all'epoca non avevo bisogno di un indirizzo mail), e quindi finì che quando mi accorsi della svista, lo aggiunsi io. 
Devo dire che in chat era un gran chiacchierone, anche se la cosa è iniziata e finita lì, in chat, a parlare di come sarebbe stato bello organizzare un viaggio di corso in Giappone, quando fossimo stati più pratici con la lingua. 
E poi niente, io l'anno dopo son venuta a Roma e quindi Goodbye Corso, o per rimanere in tema: Sayoonara*.


L'unica volta che mi ha stupito rivolgendomi la parola di persona, eravamo al corso e l'insegnante stava spiegando una cosa sui dimostrativi giapponesi e i deittici. Siccome venne fuori che nessuno, insegnante compresa, sapeva cosa fossero questi benedetti deittici, lo spiegai io, perché il caso aveva voluto che la mattina stessa a scuola si fosse fatta La Ginestra del Leopardi, che è praticamente un campo minato di deittici.
Insomma, in un silenzio di stupore e ammirazione per cotanta conoscenza della grammatica ma più che altro della semantica italiana, si sente una voce appena sussurrata:
- Ohhhh com'è colta....




Tutta questa storia per dire che oggi, così, all'improvviso, il Filonippo mi ha scritto in chat, per dirmi che è a Tokio a fare un 3 mesi di corso di giapponese intensivo, e se io studio ancora giapponese qui a Roma.
No, non studio più giapponese. Ma ha aggiunto lo stesso che poi mi racconta. 
Sono chiacchiere in diretta Roma-Sol Levante che fanno sempre piacere.


Alex V


*: il MioUomo è ingegnere, la mia prima cotta è ingegnere, la mia friendzone è ingegnere, il mio migliore amico (Dude) è ingegnere, il Ricciolo è ingegnere. Non so quanto sia dovuto al fatto che gli ingegneri siano davvero persone interessanti (e problematiche) e quanto sia dovuto all'imprinting paterno, dato che il primo ingegnere della mia vita è MioPadre







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