Ci sono una serie di abitudini deleterie delle quali dovrei liberarmi, come inventare una biografia e parlare con i miei peluche ed effetti personali in genere, mettermi il deodorante senza controllare che il flacone che ho preso è effettivamente il deodorante o piuttosto la spuma per capelli, ed altre varie ed eventuali.
Una tutto sommato poco deleteria è quella di intrecciare intense relazioni d'amore fatte si sguardi con i turisti in metro. Meglio che mi spieghi. Io non vado dietro e non cerco mica di concupire quei turisti da bermuda, calzino di spugna e sandalo, quelli che viaggiano in coppia o in famiglia con un bambino in marsupio e l'altro per mano. Mi ca sono così immorale. Io mi innamoro il tempo di due fermate solo di particolari tipi di turisti. O i maturi quarantenni, ma non troppo. Quel tipo di uomini in camicia o polo, che urlano di essere a Roma per lavoro, ma che si concederanno un paio di giorni per girare. Di solito questi uomini hanno un borsone in pelle, che sembra pesantissimo ma loro portano come se fosse una piuma. Belli, alti e ben piazzati, di solito lo si può dire a distanza che sono americani e che vengono da un'università dove facevano i figoni in una confraternita. Così era quello con il quale oggi ho giocato a guardarmi e non guardarmi, a sorridergli e poi timida a distogliere lo sguardo. E gli sarò pure sembrata una ragazzetta, ma ho aiutato a diffondere il mito della bella ragazza italiana, mica poco.
Mi piace giocare anche con gli adolescenti in vacanza con i genitori. Questo è un vizio che ho preso con mia sorella da quando abbiamo visto e letto "Memorie di una geisha". C'è un passo in particolare in cui la giovane maiko (apprendista geisha) deve fare un esercizio: fermare gli uomini per strada con uno sguardo. Io e mia sorella ci scialavamo un sacco con questo gioco, specialmente in vacanza. Ricordo che durante una befana a Londra con mutti e baba in metro non facevamo altro. Ovviamente senza farcene accorgere, altrimenti penso che Baba sarebbe morto lì sul colpo a vederci civettare impunemente per strada. Ora, mi chiederete, perché i ragazzi in vacanza con i genitori? Per i seguenti motivi:
- Essendo legati ai genitori non si sganceranno a chiedere il tuo numero o contatto Facebook
- Nella maggior parte dei casi sono in pieno rush ormonale e non sono delle gran bellezze: io aumento la loro autostima
- Non ci sono amici con loro, quindi nei loro racconti io mi trasformerò in una figona con un chilometro e mezzo di gambe. E non è mica poco
- Come già detto sopra, diffondo il mito della bella ragazza italiana e della gentilezza del nostro popolo
- La cosa si rivela gratificante anche per la mia persona, dato che è impagabile vedere questi ragazzi palesemente imbarazzati che arrossiscono e mi sorridono come ebeti
In questo gioco non c'è nulla da perdere. Tutti ci guadagnano.
Dovrebbero farmi Ministra del turismo.
Votate Midori per più sorrisi ed amori fatti di sguardi in metro.
Midori
A nome di tutte le donne italiane, grazie per quello che fai per noi e per la nostra fama mondiale! :D
RispondiEliminaprego, prego :)
Eliminail fascino del turista americano "a Roma per lavoro ma mi concedo un paio di giorni per girare" è indiscutibile. Hanno tutto un loro stile ed un loro perchè, che per un paio di fermate di metro non possono non farti desiderare di prendere il posto del borsone. Poi però ci passi vicino per scendere dal treno e ti accorgi che puzzano, perchè la polo/camicia bianca è sempre la stessa per quel paio di giorni e forse anche per qualcosa in più! Ma nonostante tutto, resta sempre un nostro dovere morale diffondere il mito della bella ragazza italiana.
RispondiEliminaps: piacere, Aidi. Vi leggo da parecchio e quasi mi scordavo che voi non sapete assolutamente chi io sia! :-)
Innegabile la puzza. Per questo sono storie d'amore vissute a distanza sedili metro uno di fronte all'altro. Il massimo contatto è superarli per concedergli una visione del nostro derriere che si allontana ancheggiando ;)
EliminaPiacere cara, felici di conoscere qualcun altro dei nostri lettori :)