Il titolo è da leggersi rigorosamente come "ipster-mènia" con la "p" che si sente pochissimo (tanto per richiamare "isteria") e calcando l'accento tonico sulla "è" di modo da ottenere un vago richiamo al gergale "mena, meh!" tanto caro ai miei amici baresi. Questo perché così l'ho pensata in autobus mentre tornavo dall'università.
Pensavo alla moda del momento: il voler essere a tutti i costi hipster, ovvero l'esatto contrario del mainstream. Ovvero: alternativo a tutti i costi.
L' hipster può essere definito come il la versione aggiornata dell'alternativo classico: esperto in contro-cultura,professa il pensiero indipendente come religione, frequenta i negozi equo e solidali, veste preferibilmente vintage,mescolando capi appartenuti a nonni e zii alle ultime nike fluo, guarda alla sua generazione con una punta di disprezzo, è esperto di revival, ascolta rigorosamente solo gruppi emergenti indipendenti, smettendo di seguirli quando diventano un attimino più famosi perché "sono diventati troppo mainstream", il tutto condito con una punta di nerdaggine che, rivisatata in questo modo, diventa figa.
Si capisce che dal genuino al poser è un attimo.
In ogni caso, l' hipster, sia esso convinto di esserlo nell'intimo o un più semplice poser, è ossessionato dal dover essere creativo e originale in maniera unica, e quindi spesso fa cose che nessuno sano di mente farebbe, sdoganandole, e smettendo di farle una volta che la moda ha preso campo e si è estesa a un numero di persone superiore a 3, compreso lui ( 2 è accettabile perché anche all' hipster fa piacere avere un amico che lo copia, 3 vuol dire che è arrivato il tempo di pensare a qualcos'altro nell'attimo in cui i "seguaci" saranno 4).
Cosa che ovviamente finisce per renderli tutti stereotipati manco avessero voluto essere mainstream. Insomma, per dirla con un francesismo, sono dei cliché.
Il che rende particolarmente difficoltoso distinguere uno che ci fa o ci è: essere un vero hipster è difficile, anzi no, è proprio 'n'arte! O ce l'hai nel sangue, o prima o poi quella fatica di sforzarsi a tutti i costi per formulare idee originali ti verrà a noia...
Pensandoci attentamente però, io posso dire che un hipster vero, almeno uno, nella mia vita, l'ho conosciuto. Eccome se l'ho conosciuto: è la mia amica Orange! E ne ha buon diritto:
-lei è talmente hipster che indossava scarpe diverse già dal lontano ottobre della quarta ginnasio
-lei è talmente hipster che scopriva e si ascoltava gruppi che all'epoca non si filava nessuno, che all'epoca erano alternativi e indipendenti e oggi sono famosi e commerciali
-lei è talmente hipster che frequentava mercatini dell'usato e mercati popolari per i suoi acquisti quando tutti gli altri pensavano fosse da barboni far così
-""""" si tagliava le lunghe chiome facendo un taglio sbarazzino prima che chiunque altra potesse anche solo pensare di essere ancora femminile con un taglio così
-"""""" portava enormi occhiali (da vista) appartenuti alla zia morta già dal lontano 2004
- """"""" era (ed è) un'artista creativa con qualsiasi materiale abbia sotto mano
-"""""""" è stata in grado di sdoganare tabù come i vibratori prima che girassero il film Hysteria
-""""""" si è fatta araldo del pensiero indipendente in tutte le sue forme, senza ipocrisia e senza mandarla a dire
La mia amica è hipster dalla radice dei capelli alla punta dei piedi.
E' così hipster che neanche sa di esserlo, lei, un'hipster.
E badate bene che è un'hipster attaente, lei.
Alex V
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