Pranzi, pranzetti e cerimonie- parte 2

Rettifico quanto ha detto AlexV: certamente è stato un matrimonio in stile pugliese, ma non proprio pugliese pugliese. Fosse stato pugliese pugliese saremmo ancora lì sedute a mangiare.

Mentre AlexV combatteva con i quattro vecchietti arzilli ed avvinazzati, io mi ero elegantemente eclissata al bar, cercando un qualche momento di tregua dai mandrilli. 

Come sempre in questi casi, al bar si finisce sempre per parlare e conoscere qualcuno di nuovo, tutto inizia sempre con la frase di rito "Amica o parente? Sposa o sposo?". Comincio così a parlare con la compagine dei lontani cugini di Milano della sposa. 

All'improvviso una mano mi cala sulla spalla.

-Veh, ma chi è questa bella morettina?

Vecchio, azzimato, col fazzoletto in fantasia Etro nel taschino. 

-Piacere, sono lo zio del padre della sposa. Tu sei...?

-Piacere Midori. Amica dello sposo.

-E voi pirla, non me le presentate mica queste belle fanciulle.

I cugini milanesi si schermiscono. Io guardo la mano che è ancora saldamente artigliata alla mia spalla. E poi si sposta. Comincia a palparmi i capelli.

-Veh signorina, quanti ricci! Bella moretta, di dove sei?

-Puglia.

-Che bella, che bella questa pugliesina. A che tavolo sta lei?

-Guardi di là, a proposito vado, che mi aspettano. Arrivederci.

-Arrivederci signorina. Tra l'altro ha degli occhi magnifici.

Ho evidentemente un fascino retrò. O vintage. Non c'è altra spiegazione.

                                                 Midori