venerdì 30 novembre 2012

Misantropia mattutina

Mattina.Apro gli occhi. Ho sognato che dovevo uccidere la Bedda perché era una strega. Appena scivolata fuori dal sogno mi trascino in cucina per la colazione.
AlexV è ferma e perplessa davanti al frigorifero. 
-Che succede?
-Il latte. Finito.
-L'avevo detto io che dovevamo prendere quello a lunga conservazione, ma tu no, vuoi quello in bottiglia.
-Fanculo.
-Che si fa?
-Bisogna andarlo a prendere.
-Ora?
-Si.
-Ce la giochiamo alla morra.

Il risultato della giocata è chiaro, perché sono io quella che aspetta l'ascensore in tutone e giubbotto.
Le porte dell'ascensore si aprono.
La Bedda.
-Ciao Midori.
-Ciao.
-Mamma mia, hai una faccia troppo sconvolta! Sembra quasi che tu abbia subito un trauma! 
-[Senti, se tu di prima mattina sei attiva e già figa come non mai me ne sbatte un cazzo. Io stanotte ti ho accoltellato una decina di volte e non crepavi, tra l'altro da brava strega facevi i bagni nel sangue umano. Come se non bastasse sto uscendo con questo freddo a prendere il latte, mentre probabilmente Spadino ti ha portato la colazione a letto. Si, sono sconvolta. Non rompere il cazzo] Sai, mi sono appena svegliata.

                                                                                                      Midori 

Sfizi e vizi

Non è etico che io il 30 di dicembre abbia caldo se metto gli stivali con la calza e la parigina. Ma caldo boia, eh!

A parte questo, stamani sono andata a far rifare tutti i tacchi, che ormai non camminavo sui gommini, ma sulla vite proprio. 

Abituata al calzolaio di casa, che di solito è rapidissimo ma non si sa mai se ha troppo lavoro e può farti subito oppure tra tre settimane, sono andata convinta di abbandonare le scarpe e rivederle chissà quando.
Devo aver fatto davvero una faccia sbigottita quando il ragazzo mi ha detto
-Okkei, ce se vede tra 'n'ora
Wow.
E' anche vero che è il calzolaio di un centro commerciale, quindi è abituato a far le cose mentre la gente fa la spesa. 

Quindi inizio, da brava nullafacente, a gironzolare in giro. Visto che sono qui, e ci sono un sacco di negozi,vado e vedo un po' di abiti.
Anzi, sai che dico? Che vado proprio nei negozi più pottini e vedo cosa mi rifilerebbero se davvero fossi in crisi da abito. Così rafforzo la mia scelta del tubino passpartout.

Sono quei negozi dove dentro ci stai te e 10 commesse, di cui la metà arcigne e l'altra metà cordiali come poche, tutte pronte a servirti e riverirti. 
Mi sento qui in dovere anche di spezzare una lancia favore delle brave commesse, e alla loro pazienza con i clienti rompicoglioni: esistono, sono più delle commesse incapaci, e solitamente tutti almeno una volta nella vita lo siamo stati.
Bene.
Mi decido a chiedere. E lì parte il danno, il gigantesco istrione che è in me prende il sopravvento:
-Salve,sto cercando un abito per un matrimonio...
-Sì, sera o mattina?
-Sera
-Bene, allora c'è questo, questo senape con le borchie, sennò un leggins paiettato argento...
La roba che mi propone non la comprerei nemmeno se fosse da H&M a 15 euro. Anzi, probabilmente c'è pure da H&M a 15 euro. 
Forse ha bisogno di una dritta per indirizzare la proposta..
-Bhè, sa, è il matrimonio di mio fratello...
Troppo lungo e dispersivo dire "si sposa la sorella del mio ragazzo". Svilisce la ragione per cui io sono in un negozio che di solito non guardo nemmeno da lontano. Così è più conciso.
-Ah, bhè, guarda, di là in effetti ho delle cose arrivate adesso adesso...
E lo vedo. Vedo il vestito: quello che ogni donna dovrebbe avere nell'armadio. Più che averlo, dovrebbe usarlo. Lungo, seta grigia, scollo sulla schiena, un sogno. Per la modica cifra di 1230 euri.
Poi c'è il fratellino sempre in seta grigia ma di una lunghezza indefinita a metà polpaccio.
Quello lo provo.
Un vestito di seta è come essere nudi: non lo senti. Estasi.
Non mi accorgo nemmeno che cosa mi sta mettendo la commessa come soprabito. 
La commessa che continua a dirmi:
-Stai benissimo, la sposa avrà del filo da torcere...che poi, quest'abito lo puoi rimettere anche per andare a ballare, e la pelliccia, bhè, questa è una cosa molto giovane, la metti anche sopra i jeans...
Realizzo che ho qualcosa come 7 o 8 volpi addosso. Risatina isterica da "Ho un animale morto sulle spalle e nemmeno me ne sono accorta".
-...e poi, costa come un piumino monclair...
Guardo il prezzo: 1400 euro. 
Tra scarpe, vestito e pelliccia ho qualcosa come 3000 euro addosso.
Sorrido come un'ubriaca.

Ringrazio, mi rivesto e esco.

Per un mesetto non riuscirò a comprare niente da H&M, lo shock da tessuto è stato troppo.
Però, almeno sul vestito, ho le idee chiare: troppo facile essere fighe con un vestito costoso addosso.
Non è da tutti farlo con un abito di Zara.
Tubino-Volpi: 1-0.

Alex V


giovedì 29 novembre 2012

Deliri

Ehi ciao,
mi sa che è passato un mese e mezzo da quando ci siamo lasciati. La data precisa non me la ricordo e non la saprei dire. Forse ti avevo lasciato da prima di ufficializzarlo tra noi due. L'ho fatto senza cattiveria, scusami.[cazzata].
Quando ci siamo lasciati è stato tutto molto formale, molto garbato ed educato.
Da persone mature.
Adesso non mi sto comportando da persona matura, ma mica nei tuoi confronti. Nei miei. Non so se in realtà ho tutta questa voglia di uscire con ragazzi e cose simili. Una persona matura ammetterebbe di non sentirsi ancora pronta al lancio nel vuoto, che le parrebbe strano baciare un altro dopo tre anni e mezzo di te. Forse il mio è un metodo per non cedere alla tristezza di aver chiuso una parte importante della mia vita.
Certamente è un modo per non cedere alla rabbia che provo nei tuoi confronti.
Perché io con te sono arrabbiatissima. Per questi ultimi tre mesi estivi ho stretto i denti, lasciandomi umiliare da te. Perché ti amavo, perché eri in un periodo difficile (anche se la laurea se l'è presa un sacco di gente e senza smattare così), perché avevi bisogno di me. Ma le cose non stavano così. 
Per tre mesi non hai fatto altro che umiliarmi, farmi notare quanto fossi ingrassata e quanto tu per questo non mi desiderassi più E che lagna che mi consideravi, volevo stare sempre con te, tu volevi stare con i tuoi amici. Eppure quella che ha passato un inverno sotto psicofarmaci ero io. Ma te ne sei fregato.
In realtà l'intima decisione di lasciarti l'ho presa prima ancora che tornassi qui a Roma.
Il merito è di questo articolo. Si tratta del commento a due foto, ma quella che ci interessa è questa:
Nora Ephrom ed il marito. 
La frase che mi ha aperto u n mondo è stata questa:
La ragazza raccontò alla donna di un ragazzo con cui era uscita e con cui non aveva funzionato. Ephron rispose a Dunham che non era il momento di cercare un fidanzato: "È impossibile trovarlo ora. Quando ho incontrato Nick, ero già pienamente famigerata, e lui sapeva benissimo in cosa si andava a infilare. Non puoi trovare un compagno finché la tua trasformazione in ciò che stai diventando non è compiuta". Rimandiamo a un'altra volta l'analisi della delizia dell'utilizzo di "famigerata" in luogo di "famosa", e leggiamo quel che ci sta dicendo: perché con Carl non poteva durare, e con Nick sì. Non sposi una che scrive ricette per poi ritrovarti in casa un punto di riferimento del cinema e della narrativa. Non ti metti in casa una che faccia da badante al tuo ego per poi scoprire che ha un ego più ingombrante del tuo. Se lo fai, se fai quest'errore di valutazione, se lei ti inganna mascherandosi da moglie e poi invece rivelandosi per quell'altra cosa mostruosa partorita dalla modernità, quel genere di creatura che ha un marito ma anche un'identità, allora il minimo che tu possa fare è umiliarla sorridendo a un paparazzo mentre una tizia piacente ti si siede in braccio. 

Tu non mi hai tradita, ma di umiliazioni me ne hai inflitte tante.

Quando ci siamo innamorati io avevo solo 17 anni, tu ne avevi 21. Eri una persona matura, mi piaceva poter essere la tua piccola, essere la tua pupilla, nel senso etimologico del termine, ovvero il piccolo riflesso dei tuoi occhi. Quando un mondo così piccolo ha iniziato a starmi stretto tu hai pensato bene di fare il Berensten della situazione. Con quanto ne consegue.

Sono arrabbiatissima con te. Anche con me, perché sono stata anche io compiacente nel lasciarmi trattare da pezza vecchia per tre mesi. Ma verso di te provo questo rancore sordo che mi fa odiare qualunque cosa tu faccia o abbia fatto.
Ti odio perché ti stai ancora lamentando del fatto di avermi persa e condividi canzoni da stronzette tredicenne appena mollata dal fidanzatino. Fa eccezione Don't cry dei Guns'n Roses. Ma la canzone non giustifica i tuoi comportamenti.
Ti odio perché nonostante tutto non sei ancora riuscito a laurearti.
Ti odio perché per te avrei dato la vita, ma sei convinto che io sia una persona egoista.
Ti odio perché durante la rottura mi sono comportata come se fosse tutta colpa mia e non ti ho vomitato addosso tutto questo.

Non so che tipo di persona sto diventando. Qualunque sia il risultato hai avuto la tua parte, sia in positivo che in negativo.
Tutte le cattiverie che non ti ho detto, che mi sono limitata a pensare esistono, è inutile che ci rompiamo la testa o ci trinceriamo dietro false scuse. Si, di te penso cose cattivissime che non ti direi mai, perché ti conosco e so che ti distruggerebbero.

Non so se tu stia leggendo queste parole, dato che quando ci siamo lasciati hai solennemente promesso di non intrometterti in questo mio spazio. Il fatto che io dubiti delle tue promesse dovrebbe farti capire qualcosa.

A volte mi manchi, sappi anche questo. Non so però quanto sia vera nostalgia e quanto sia paura di rimanere sola.

                                Ciao Rufo.
                                                                                       Midori

mercoledì 28 novembre 2012

Donna Alex e il matrimonio- L'invito

Carta bianca, semplice. Prima o poi doveva arrivare, era stato annunciato.
Le iniziali degli sposi sono un po' in rilievo.

-Allora? Che te ne pare? Ti piace?

E' la sorella del MioUomo che mi ha portato di persona l'invito. 
Non ascolta la mia risposta

-A Roma si usa farlo con la chiesa al centro e l'indicazione del rinfresco a parte, ma noi abbiamo preferito così, che te ne pare? Non è bellissimo?

Sì, è molto bello, chiaro, senza fronzoli. In realtà, non pensavo che gli inviti del matrimonio avessero così tanto peso. 

-Vuoi vedere le foto dei fiori? Guarda!

Composizione floreale con calle (almeno, penso che siano calle, non sono mai stata un'esperta in botanica) e tulipani bianchi. Altro problema che non mi sono mai posta: i fiori. 

Sì, è tutto molto bello.

-E questo è la prova del trucco!

Quasi non si vede per nulla: è l'idea che ho io del trucco perfetto.

-Invece ho il parrucchiere in crisi. E che non vuole stare nella stessa stanza del mio truccatore. Sono due gay e non si sopportano!

 Caspita, è vero: quando ti sposi deve essere tutto perfetto e quindi vengono estetista e parrucchiere a casa. Quando penso al mio futuro ed eventuale matrimonio, non penso mai a queste cose. Forse anche perché al mio matrimonio non penso mai.

-E poi mi dovrai aiutare con la vestizione, per il velo e tutto il resto...anche in Chiesa, mia sorella è al banco dei testimoni, dovrai dare un occhio allo strascico...ormai sei una della famiglia!

Ho sempre pensato che queste cose si facessero fare alla migliore amica, non a una semi-sconosciuta la cui unica qualità riconosciuta nell'ambito familiare è quella di stare con tuo fratello.
E' un comportamento che un po' mi emoziona, un po' mi impaurisce. E sì, mi mette anche un po' a disagio. 
Uno di quei disagi che fanno piacere, ma sconcertano, anche.

Questo matrimonio è diventato un affare di stato.

Alex V 


La campagna sannita

Midori è in guerra ha pensato, ma essendo notoriamente una persona sveglia (sic) ha pensato bene di aprire la guerra su due fronti. Abbiamo così il fronte universitario, che è nella situazione di cui già avete notizia. Poi c'è il fronte Sannita/Orso. Si, essendo io una persona molto smart non ho ancora ben chiaro cosa voglio. A complicare le cose il fatto che siano due fratelli.
Secondo la migliore tradizione bellica, quando la guerra è aperta su più fronti è naturale subire batoste da entrambi. Se quindi il Saimon cerca di salvare i miei polmoni e non si accorge che io gli farei salvare anche tutto il resto, continuo a passare lunghe pause sigaretta con Orso ed il Sannita. Della serie, coerenza portami via.

Ieri in ascensore ho subito una disfatta (tanto per cambiare). Ero in uno di quei momenti in cui spero solo che nessuno mi veda, ovvero tornavo dal supermercato prima di cena e non avevo saputo resistere alla  tentazione di prendermi un pezzo di pizza. Quelle tentazione che una ragazza vorrebbe tenere per se,  causa imbarazzo causato dalla presa di coscienza di avere le capacità di stomaco i un camionista americano. 
Per la legge di Murphy chi mi trovo in ascensore?
-Ciao Midori.
-Ciao Sannita.
-Ma che stai a ffà?
Colgo un'immagine dallo specchio. Capelli arruffati, sbaffo di pomodoro sulle labbra, buste del supermercato bilanciate alla buona sui polsi ed il pezzo di pizza quasi finito.
-Io, io sai... spesa... spuntino, avevo, voglia di pizza...
-Spuntino bello leggero. 
-Ehm si, noi dopo , capita...
-Ok, comunque non dovevi uscire a cenare con gli altri?
-Spuntino, attaccare lo stomaco.
-Vabbè, io sono arrivato. Ci vediamo in giro.

Della diva del burlesque di sabato non è rimasta neanche una briciola.

-AlexV, ti rendi conto? Tra tutte le cose che potevo dirgli. Sono stupida.
-No, fai così solo perché ti garba.
-Mi sento Forrest Gump.
-Cioé?
-I'm not a smart man. E smettila di ridere delle mie disgrazie.

                                                                                                  Midori

Inquietanti presenze

Ieri sera il Vicino Molesto ( leggi: Dincken-lecceh) è venuto da noi perché aveva finito il sale. O lo zucchero. O la simpatia, non so.
Comunque entra e dà un'occhiata in giro (miracolosamente, non c'è nemmeno casino)dicendo:
-Che è, c'è stato il terremoto qua?
-Scusa?
-Eh, i quadri sono tutti storti
-Ah...no, li abbiamo attaccati così...si vede che non abbiamo un gran senso della simmetria...
-Eh, già, me ne sono accorto...

Stamattina torno da lezione e becco Midori:
-Oh, scusa se mi trovi così, ma sono appena uscita dalla doccia...
-Tesoro,ma quanto sei bella?
Tempo due secondi e suonano al campanello.
Apro un filino di porta per vedere chi è:
-Ciao! Anche io voglio vedere quant'è bella Midori!
Cavallo Pazzo ha orecchie ovunque.

Questo vicinato mi inquieta.

Alex V

martedì 27 novembre 2012

La casa del Natale

La tradizione prevede che l'albero di Natale si faccia il giorno dell'Immacolata Concezione, 8 dicembre.
La tradizione, appunto, perché in casa Pa le cose vanno in maniera differente.
L'albero si fa a fine novembre e si disfa il più tardi possibile. 
Casa mia è una versione molto più elegante di Chinonso sotto Natale. E no lo dico perché è casa mia, ma perché è oggettivamente vero. 
Noi non ci limitiamo solo all'albero. Noi abbiamo angeli che vengono sparsi per le mensole della casa, palle di Natale realizzate con il Patchwork di varie dimensioni appese sui vari stipiti, rami di vischio ed agrifoglio e finanche delle papere natalizie. In più n presepe di stoffa imbottito in camera mia e di Lucia, regalo di Baba quando lavorava a Londra.
Vabbè, direte voi, ad appendere due palle e due nastri son buoni tutti, che spirito del Natale è decorare la casa, proprio un'americanata con tutte le lucette. 
In realtà dietro tutti questi addobbi c'è molto di più.
Il 90% degli addobbi in giro per casa e sull'albero li abbiamo realizzati noi nel corso degli anni.
Quando eravamo bambine da metà ottobre vedevamo gli occhi di Mutti indugiare sulle riviste di fai da te. E sapevamo che qualcosa di eccitante stava per succedere.
In origine furono le palline di spago, realizzate spennellando di colla dei palloncini, avvolgendoci sopra lo spago e mettendole ad asciugare una volta rispennellate di colla vinilica. Scoppiato il palloncino rimaneva la palla da spruzzare con lo spray dorato. Poi fu l'anno delle rose in carta da pacchi, piegate, ricomposte ed anche quelle spruzzate. Di lì in poi è stato un continuo, fino all'ultima fatica, ovvero le palline in patchwork, ultimo capolavoro dei miei dodici anni. Anche lì il colpo di genio definitivo fu quello di Mutti: invece di usare le stoffe scrause dell'occasione (fiocchi di neve, pupazzi e babbi natale obesi), prendemmo degli scampoli di broccato e simile dal tappezziere, guarnendo il tutto con dei nastrini. In preatica abbiamo realizzato le nostre uova Fabergè di famiglia.
Poi abbiamo smesso di fare addobbi, eppure ogni anno, ogni volta che stiamo lì a studiare la casa addobbata ci mettiamo a ricordare tutte quelle domeniche pomeriggio passate insieme, a ridere, scherzare e spalmare la colla vinilica più addosso a noi che sugli addobbi.

                                                                                                Midori

lunedì 26 novembre 2012

Donna Alex e il matrimonio- Il vestito

Per la serie tutta femminile di E adesso cosa mi metto?, ecco lo speciale 
Matrimoni-E adesso che mi metto?
Continua così il ciclo di dubbi e dubbietti legati al matrimonio della sorella del MioUomo.

Il MioUomo ha sancito che noi dovremo essere la coppia più bella dopo gli sposi.
Quindi. Cosa. Mi. Metto.
Le alternative sono quelle: lungo-corto-pantalone.

moda abiti da sera,abiti da cerimonia,gli abiti da sera,vestiti eleganti,


In realtà sono la ragazza del fratello piccolo, quindi a nessuno
pole frega' di meno (spero) 
di cosa mi metto. 

Comunque, prima di fare qualsiasi mossa azzardata (tipo lasciare lo studio per correre in centro e spendere e spandere allegramente) mi sono guardata bene intorno, cioè ho spulciato attentamente nell'armadio.
E ho scovato il vestito.
Nuovo, semplice, pulito: con un tubino non si può sbagliare. Ed è pure verde, che è il colore totem di Midori (in effetti, me l'ha regalato lei):
VESTITO STUDIO ATTILLATO
Oh yes, that's ZARA

E poi il MioUomo mi ha detto che è troppo provocante.
E io lo vorrei strozzare.

Si accettano suggerimenti di qualsiasi tipo (più che sul vestito, sulle tecniche di strangolamento).
E non mi sono ancora minimamente posta il problema scarpe e borsa!

Ok, in questo momento la profezia dei Maya sulla fine del mondo mi sembra il salvagente per togliermi dai guai...!


Alex V

Midori va alla guerra

Essendo Midori in versione single, sono una Midori poco seria. Una Midori che ha dichiarato guerra su due fronti, giusto per dire, qui nel condominio con Sannita (o con Orso, devo ancora decidere) ed in università con Saimon, quota eterosessuale carino et simpatico et single. Statisticamente almeno uno dei due tentativi dovrebbe andarmi bene. O per lo meno provarci con altri ragazzi dovrebbe aiutarmi a ricordare come si flirti, dato che per tre anni e mezzo mi sono astenuta.

Dato che qui in condominio la situazione è in stand by, mi sto dedicando un po' di più al'ambito universitario.

Il compito non è semplice.
Oggi, pausa sigaretta.
-Saimon che mi racconti? Ma come hai fatto a smettere di fumare?
-Niente di che, ho utilizzato il metodo easy way, una figata.
-Ma veramente? Guarda, io vorrei provare [bugia, dato che i miei contatti col Sannita avvengono principalmente nell'ambito della sigaretta sociale], ma riesco poco (sgranamento di occhioni e sbattito di ciglia).
-Il segreto è...Ma ciao Anonima altra studentessa di lettere! Come vanno le cose? Si non ci vediamo da tanto...

Vedendo che il contatto one-to-one in facoltà è difficile, decido di mandargli il seguente messaggio:
"Non abbiamo finito il discorso sul fumo, poi. Che dici se un giorno di questi ci vediamo per un caffè e ne parliamo con calma?".
Risposta:

"Comunque 


Se servono ulteriori chiarimenti sto a disposizione 

Ho rosicato non poco. Ma seriamente.
Secondo Zzia, AlexV e Judoka lui non ha capito.
Pensano anche che magari è gay, nella migliore tradizone di Midori.

Io penso che adesso uscirci è diventata una missione.
Senza smettere di fumare, tra l'altro.
La guerra è guerra.

                                                                                              Midori

Oggi si vota, oggi si va

Risultati politici a parte, andare a votare per noi si è rivelato molto più divertente di quanto non sia in realtà.
Si parte alla volta delle Primarie-Turno I, a braccetto di Dude col cappotto serio (quello da tutti i giorni si era dimenticato di averlo lasciato da noi).
Io, Amando, Midori e Dude. The Fab Four.
File chilometriche di vecchietti che dicono che non c'è più la gioventù di una volta, che i giovani non vanno a votare.
E poi noi, che scavalchiamo in maniera atletica divisori perché abbiamo sbagliato fila, neanche fossimo nella pubblicità dell'olio cuore. 
Alla registrazione i convenevoli di rito:
-Avete ricevuto tutti la mail per votare fuori sede?
-Io no. Non l'ho ricevuta.
Dude, peggio di un bambino di 6 anni, rompe sempre le palle.
E poi (sempre ringrazierò il cellulare di Midori, che ha svelato l'arcano) si scopre che l'ha ricevuta ma non l'aveva letta.
Intanto ti guardi in giro nella sede locale del PD e vedi una foto di Gramsci ("un Gramsci non si nega a nessuno" cit.Midori) e un manifesto di pessimo gusto che fa passare la voglia di votare a sinistra (o pseudo-sinistra):

vabbè, ora non riesco a trovare la foto esatta, ma comunque il manifesto era un collage di volti molto noti tra cui Gramsci (sempre lui), Gandhi, Indira Gandhi, JFK, Martin Luther King, Mandela e altri che ora non mi sovvengono (+ Bersani, ovviamente) e lo slogan:
Tante persone
Una sola anima
PD
Non so quante delle persone di quel manifesto sarebbero state contente di esserci, su quel manifesto. E con quello slogan.

Del resto, che il Pd non fosse molto fortunato con manifesti e affini me lo ricorda quello della Festa dell'Unità:
A parte che fu presa di mira dalle femministe (cosa che non condivido), per me la cosa grave fu lo slogan, perché più lo leggevo più nella mia testa cantavo:
cambia il vento 
MA NOI NO!
In effetti, non è che il Pd sia molto cambiato da allora.

Comunque, il momento di massimo disagio è stato alla registrazione, quando Dude ha iniziato a chiedere recapiti e numeri ad Amando, che si stava registrando nella sedia a fianco. A questo punto, è scattata la domanda di rito:
-Ah...ma quindi voi due vivete insieme...
Imbarazzo prontamente recuperato da Amando:
-Viviamo tutti e 4 insieme.Ognuno nella sua indipendenza.

A questo punto rimane solo da apporre una croce e mettere nell'urna il voto.
Che è segreto.

Per tutto il resto, ci si rivede domenica prossima.

Alex V

Lilith

Posto che ho litigato col reggicalze rischiando di morirci impiccata.
Posto che ho avuto una crisi isterica perché le calze non mi stavano e mi sentivo grassa come una vacca. Ma poi mi sono resa conto di aver sbagliato taglia e vabbè.
Posto che in quella palestra c'erano specchi ovunque.
Posto che l'insegnante aveva delle tette non rifatte, di più.
Io mi sono innamorata del Burlesque.

Prendete un gruppo di ragazze o donne. Legittimatele a vestirsi in maniera vistosa, a mettere reggicalze, a non comportarsi da brave bambine, ad essere sexy senza essere giudicate troie. Mettetele in una stanza con un boa di piume, ventagli ed una sedia. Ed ecco che avrete la classe di sabato.

Mica si era tutte belle o con un corpo perfetto. Però ci si sentiva libere.

Dopo che l'insegnate ci ha fatto vedere le mosse, dopo un  risaldamento stancantissimo, è venuto il momento delle dimostrazioni. Sulla prima mi sono un po' persa, perché guardavo le reazioni della altre.
Alla seconda dimostrazione io non ero più Midori Pa, o la sua versione leggermente diversa che sta battendo queste parole al Pc. 
Mentre mi avvicinavo alla sedia tutto il mondo o la vita che conosco ha smesso di esistere. Goffa? Grassa? Non lei, Lilith, che sorrideva ammaliante a qualcuno che la osservava dal pubblico. Lilith che si slacciava il reggicalze e sapeva che qualcuno in cavea deglutiva. Non Lilith che ha preso tra i denti la punta del guanto ed ha tirato. Lilith.
E che ne sapeva Lilith di Midori e del Rufo che le diceva che era grassa? Di anni in cui Midori non ballava perché Lucia la prendeva in giro? Delle prese in giro al liceo perchè Midori è una secchiona inveterata?
Lilith di tutto questo non sa niente, perché lei è il motivo per cui le teste per strada si girano, per cui le mogli hanno paura che i mariti li lascino. A Lilith non serve un uomo, perché a lei arrivano come mosche e lei non sa che farsene. Lilith si basta da sola.

Poi il mio turno è finito e saltellando su una scarpa sola, raccattando boa, guanti e calze sono tornata al mio posto, mentre Lilith mi mandava un ultimo bacio dallo specchio e tornavo ad essere la solita Midori Pa, con un reggicalze slacciato ed i capelli arruffati.

                                                                                                      Midori

domenica 25 novembre 2012

Madrina...

-Deh, nun poi capì, mi babbo s'è operato 'l mesetto scorso. Mi mà non c'era e sono andata io a parlà col medico. E vedevo che lui mi guardava strano e mi chiedevo, ma che c'ha da guardà questo? Poi mi pareva che conoscesse la mi mà per come ne parlava, ma nun ero sicura. Allora poi sono andata a telefonare alla mamma e lei m'ha detto che c'è stata insieme cinque anni prima di mettersi col babbo. Io non ci potevo credere ed allora son andata dal babbo. "Babbo, ma tu lo sapevi del dottor Lollo?", "Eh, che si è trombato la tu mà da sgiovane, lo stronzo".

-Amando non fare Cenerentolo, deh. 

-No perché bimbe, vi dò un consiglio: una volta nella vita Amando ve lo dovete trombare che è bravo, garantisce Madrina. La fava la sa usare, ora è che io c'ho il ragazzo a casa, se no un altro giro lo facevo.

-No bimbi,non mi vedrete mai struccata. Quando mi vedo struccata mi vedo omo. Mi guardo allo specchio e mi dico: deh, ma te sei omo, te sei Luca. Poi mi trucco e c'è la Madrina che mi fa buongiorno.

-Bimbe fate le buone ora che parto, deh, continuate a farmi sentire i pettegolezzi e mi raccomando, a te AlexV tromba col tuo uomo e tu Midori, conquista la fava del Sannita. E Amando, smettila di fa il frocio e trombati la Gatta, che con sta storia della religiosità c'è del dizajo.

Madrina è partita, lasciando un po' di vuoto durante i nostri caffè.

                                                                             Midori

25 Novembre

Apprendo da Blackswan che oggi è la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle donne.
 

Meglio di mille parole, parla questo video (scovato da un'amica tunisina molto attiva nel sociale):

Alex V 

sabato 24 novembre 2012

Le affinità elettive

I parenti non si scelgono, gli amici sì.
Ma se un tempo, da bambini, farsi degli amici era facile come bere un bicchier d'acqua, crescendo le cose si complicano. Perché anche l'amicizia, come l'amore,anzi meglio, come le persone, è una cosa complicata. Essere amici richiede uno sforzo notevole:mica si può essere amici di tutti, e mica tutti possono essere tuoi amici!
Prima di tutto, bisogna essere in due a volerlo. E ancora prima di tutto, ci dev'essere quell'affinità che ti spinge a voler diventare amico di un'altra certa persona.
Soprattutto quando si hanno amicizie provate e consolidate, diventa difficile trovare il tempo, la voglia e lo spazio per crearsene di nuove da zero.
Però penso a un sacco di gente con cui sono venuta in contatto e che ho poi perso di vista, per pigrizia, svogliatezza o semplicemente perché è così che succede. E mi dispiace, perché come a volte son sicura che con una persona non si potrà mai andare oltre il Buongiorno/Buonasera di cortesia (io per queste cose sono istintiva, vado a pelle), altre volte mi accorgo che inspiegabilmente quel soggetto mi piace, e che potrebbe venirne fuori qualcosa di buono.
Ad esempio, all'università: ci sono persone con cui passo dalle 5 alle 8 ore tutti i giorni, mi trovo pure bene, ma poi non trovo il tempo di frequentare al di fuori. 
Anche perché io sono esigente con le amicizie. Pretendo. E per pretendere si deve anche dare. Quindi per costruire un'amicizia bisogna impegnarsi.
Un minuto di silenzio per tutte le amicizie che ho perso o che non ho voluto o potuto costruire.
E adesso un sorriso per quelle che mi sostengono tutti i giorni.

Alex V

Indovina indovinello

Indovina indovinello...
cosa ha quattro gambe, due borsette e si muove più velocemente della luce?

Ma ovviamente Midori ed AlexV che vanno ad una svendita in un negozio di intimo.

Polverizzando qualsiasi record di raggiungimento del centro commerciale a piedi io ed AlexV ci siamo confermate come le più veloci shophaolic di Roma. 
La svendita è cascata a fagiolo, perché proprio di intimo io ed AlexV bisognavamo, in quanto, rullo di tamburi e suspense, oggi pomeriggio andremo ad una lezione di.....

BURLESQUE!

Quando la mia compagna di università Geishetta me l'ha proposto non ho potuto dire di no. Quando l'ho comunicato ad AlexV neanche lei si è negata. Anche perché è gratis e gratis anche la febbre. Così vedremo, un po' per ridere, un po' per metterci in gioco. Un po' perché siamo cojone e se dobbiamo cojoneggiare meglio farlo con stile.
Perché se riesco ad avere un po' di autostima mentre mi sfilo dei guanti con i denti in reggicalze e tacchi, nulla mi vieta di sentirmi una figa in maglione sformato e jeans antidiluviani.

                                                                                                                            Midori

venerdì 23 novembre 2012

Domani...

La laurea di Zietta è stata molto bella. Mentre AlexV era infognata con biochimica e fisiologia  io, Amando e la Madrina eravamo lì, tenendola aggiornata minuto per minuto.

Non è stata la laurea in sè ad essere meravigliosa, quanto tutto quello che è capitato insieme: Madrina che torna appositamente e ci regala una settimana di ordinaria follia, Zietta ed il suo uomo che si sostengono a vicenda, tutti noi lì riuniti...
Ma fu solo un punto quel che ci vinse. Quando Madrina ha dato il suo regalo a Zietta, con un bigliettino. "Dopo tanti anni di dizajo insieme ci siamo arrivate...". 

Madrina e Zietta hano convissuto tutti i cinque anni universitari. Anche loro assortite tra meridionale e settentrionale. Anche loro con lo shopping compulsivo, anche loro andando avanti a caffè, chiacchiere e film. Anche loro strette in una sorellanza forte più degli esami e del disagio.

Adesso Zietta convive con il suo uomo, lavora, Madrina è tornata a casa a lavorare alla tesi, ma ancora il rapporto meraviglioso perdura.

E niente, mi è venuto un po' da piangere , pensando che sono a metà strada e che chissà dove sarò tra due anni e mezzo, e se cambierò casa e se io, AlexV ed Amando rimarremo così speciali e poi tante altre domande ed ansia, perché se tutto va bene a luglio sarò io quella con l'alloro e la girandola attorno.


                                                                                                  una Midori che guarda lontano

Compleanno d'a criatura...


Eh, sì, la nostra "creatura" oggi festeggia il suo primo anno di vita! 
Nato per raccogliere quanto di più matto o fesso o banale ci passasse nella testa o nella nostra vita, aggiornato inizialmente di notte, quando nessuno poteva disturbarci e quindi i sentimenti e i pensieri potevano venire a galla da soli, il nostro blog è la nostra Creature of the Night.

Il tempo vola. In un anno ne sono successe di cose, tra l'altro.
Ragazzi che vanno e vengono, sogni, problemi, amici folli e nottate pazze. 
Anche il nostro modo di scrivere si è trasformato, non sappiamo se in meglio o peggio, questo ce lo dovete dire voi.

A rileggere certi post, la nostra vita sembra una Carnevalata no-stop.

Il nostro palazzo sembra il castello di Frank 'n Further. 
E noi a tratti ci ritroviamo nei panni di tutti i personaggi.
La domanda vera è: chi fa Rocky?

Buon compleanno al nostro piccolo spazio libero, buon compleanno alla nostra creatura della notte:

E tanti auguri non solo alla nostra Creatura, ma anche a voi, che leggendolo e commentandolo lo rendete vivo.

Alex V & Midori

giovedì 22 novembre 2012

Questione di...Karma!


Pigiamoni, telefilm a letto(Downton Abbey è la nostra nuova fissa), tazzone di tè caldo, plaid. Praticamente, è la serata BFF, solo che siamo coinquilini, quindi è una cosa che si ripete 4 o 5 volte a settimana.
E la dedichiamo a fare il punto della situazione. Scoprendo che le nostre vite sono dominate dal Karma. Che lo vogliamo o no, non possiamo sfuggirgli.

Io sono attorniata da ingegneri fin dalla nascita: mio padre è ingegnere, il MioUomo è ingegnere, il mio miglior amico è ingegnere, il Ricciolo è ingegnere, il mio primo bacio adesso è ingegnere...insomma, ingegneri, ingegneri ovunque! 
E non sono io che me li cerco, sono loro che mi si mettono fra i piedi!
La cosa pregnante della faccenda è che in generale io, gli ingegneri, li trovo a pelle insopportabili:solo perché hanno avuto/hanno una vita impossibile all'università pensano di essere superiori al resto del mondo. Neanche fossero medici.

Amando è perseguitato dalla religione: non credente, anticlericale, promiscuo, costretto ad andare a scuola dai preti da tutta una vita,si invaghisce sempre di gente che prima lo cerca assiduamente,la fa annusare ben benino, gli manda messaggi subliminali al limite della decenza e poi finisce una sera sulla porta di casa , ubriaca, a dire:

"Scusa, sono troppo cattolica per venire a letto con te"

Questa batte perfino il Melandri e l'Alluvione di Firenze!
Ed è la terza volta che succede!
(certo, Amando, che avere lo scaldaletto cinese con disegnato sopra un Kitchissimo Gesù a cui si illumina l'aureola quando è pronto, non aiuta molto a redimere il tuo compromesso Karma...)

Midori invece incappa all'improvviso in tipi estremamente fascinosi, eleganti, ben vestiti e miracolosamente single, con cui si ritrova a bere 7mila caffè e fumare 10mila sigarette, parlando della vita, l'Universo e tutto il resto.
Per poi scoprire, proprio quando ormai ci aveva fatto la bocca, che sono omosessuali. 
Scusa, cara, pensavo l'avessi capito.*
(*tipica frase di rito che smonta Midori e tutti i suoi film su una notte bollente)

Al Karma non si sfugge, proprio no.

Alex V






Dudescamente

-Stanotte siamo andato a letto alle 4.
-Tu e chi?
-Ipazia. 
(Ipazia è la ex di Dude. Che al momento sta a 5 regioni di distanza.)
-Capisco. E che ne è venuto fuori? Novità?
-Si è lasciata.
-Mmm. E quindi?
-E' un periodo che compro solo cose grigie. 
-Buono: il grigio è un colore facile: ci puoi mettere insieme praticamente qualsiasi altro colore, da quelli pastello alle tinte più audaci, e andare comunque bene. Meno cupo del nero, non si sporca come il bianco, difficile che stinga, più facile da mettere del marrone. 
In generale, mi sembra un'ottima cosa, non trovi?
-Non so. Questa cosa del grigio è una costatazione.

Ora che ci penso, potrei quasi usarlo per una pièce teatrale alla Beckett maniera.

Alex V

Consiglio di guerra

Termini. Borri books.
Io, Zzia e Judoka ci aggiriamo come anime in pena.

-Sto decidendo se provarci col compagno-carino-etero.
-Saimon?
-Saimon.
-Ecco, Judoka, Midori no spiegatemi un po' sta storia.
-Allora, ti dico io.
-Premettendo che io non sono d'accordo e non credo.
-Zitta Midori.
-Vai.
-Allora, sabato io ho avuto l'impressione che lui ci stesse provando con Midori. Stavano molto vicini sotto l'ombrello, sempre a ciaciare.
-Ma che c'entra? Si era sotto un ombrello e veniva giù che Dio la mandava, grazie al piffero che stavamo vicini.
-Eh, ma poi è successo quello che è successo al tavolo.
-Che è successo?
-Oh, io metto le mani avanti, stavamo all'angolo del tavolo e lui ha le gambe lunghe, poi...
-Ma se il mio ragazzo che è anche più alto nemmeno mi ha sfiorato!
-Si, ma che è successo al tavolo?
-Saimon le ha fatto il piedino.
-No!
-Si!
-Che poteva essere per sbaglio eh!
-Scendiamo al piano dei bambini che devo vedere qualcosa per mia nipote. E tu che hai fatto Midori?
-Lei ci è stata! Ha risposto!
-Ci sei stata?
-Beh si, mica si butta via niente da queste parti.
-Ecco perché poi quando ti ho chiesto di cantare in barese non ti sei negata, dovevi fare la ruota.
-Lo sai che sono vanesia.
-E adesso?
-Adesso che?
-Oh, il Piccolo Principe pop up... adesso che intendi fare?
-Posto che secondo me sabato abbiamo frainteso tutte...
-Tu non te ne accorgeresti neanche se si mettesse davanti a te con un cartello...
-Posto questo, e perché non le regali un calendario dell'Avvento con i cioccolatini a tua nipote?
-Lo ha già, ricordati che mia madre insegna religione. Non svicolare, che vuoi fare?
-Ti ho detto, non so se provarci o meno, oggi lui si è comportato normalmente, come al solito.
-Perché non aveva bevuto.
-Ma lui è troppo patatino perché tu ci provi a vuoto, nel senso che è una persona con la quale poi ci dobbiamo convivere ogni giorno.
-E lo so, per questo chiedo consiglio.
-Zzia qua ci sono anche i nomi dei Barbapapà, così li impari e la smetti di chiamarli per colore o forma. Secondo me tentare non costa nullla.
-Però devono avere le stesse intenzioni, altrimenti sono cazzi.
-O storia seria tutti e due o trombamici tutti e due. Midori?
-Corriamo un po' troppo magari, dato che siamo alla fase preliminare della fase preliminare.
-E poi lui deve diventare gay.
-E basta con questa storia che vuoi l'amico gay, Zzia, te lo troviamo noi.
-Potrei rinunciarci a malincuore. E voglio quel libro, ma non per mia nipote ma per me.
-Ma io quindi alla fine che devo fare?
-Passiamo la settimana a studiare la situazione e stabiliamo un piano d'assalto.
-Ragà e se va male e faccio la figura di merda che gli chiedo di venire a prendere un caffè e dice di no?
-Vedremo come va.
-Non so... quale madre comprerebbe il libro sulla storia d'amore di Frida e Diego? Cioè, lui si scopa la sorella di lei e lei in Francia si fa una ballerina di colore. 
-Comunque è da prima che parliamo di trombamici e scopare nella sezione dei bambini. Abbiamo il vuoto attorno.
-Capita. Comunque se riusiamo a far nascere una coppia io lo metto nel curriculum-. Posso Midori?
-Ragà, stiamo correndo.