giovedì 29 agosto 2013

Paranonnal activity- L'alleanza

Mutti è fissata con le papere. Non quelle vere, ma quelle finte e decorative. Tutto è iniziato in maniera del tutto innocente con tre papere nel bagno di allora casa nuova, 10 anni fa.
Adesso i perfidi volatili si sono espansi e moltiplicati, diventando 71 e sono sparsi tra i bagni, la cucina, il salotto, l'ingresso e il terrazzo. Sono ovunque. Solo il bagno ne conta 40, in modo che non ci si senta mai soli a fare la pipì. Loro sono lì e ti guardano: le papere. Legno, peluche, plastica, gomma, ceramica. Ditene un tipo e noi l'abbiamo.
Ieri il bagno, oggi la casa e domani il mondo. 
Questi oggetti hanno cominciato a prendere di mira anche i nostri cervelli.

Ieri. 
Lucia morta in poltrona in attesa del caffè. Io che studio le mosse della caffettiera. Nonna p sparecchia. Oggi è particolarmente allegra. Canticchia. Dopo il consueto medley di Bella ciao e Faccetta Nera, ci regala un inedito:
Qua qua qua
fa la gallina
qua qua qua.

Partendo dal presupposto che s'ha da fare un attimino un ripassino dei versi degli animali cantando La vecchia fattoria all together, ma lo vedete il disegno malefico? 

Papere, papere ovunque.

                                              Midori

martedì 27 agosto 2013

Finché la barca va...

Una volta al primo appuntamento un tizio ha inchiodato nel bel mezzo del parcheggio dell'Esselunga, all'una di notte. E mi ha detto: Ma...la vuoi guidare la Panda?
Frase che è diventata storica. La storia con lui invece è stata tutt'altro che storica.
Ora Panda è mio amico, ci sentiamo e usciamo pure insieme. Senza secondi fini. In ogni caso, per previene eventuali legami non corretti, di solito si associa anche GossipBoy. Questa improbabile trovata risulta molto divertente e vantaggioso per GossipBoy, soprattutto da quando Panda ha la barca.

-Oh Alex, ma quand'è che chiami Panda e gli dici se t'invita in barca? Eh, eh?
-Certo, così stabiliamo il giorno e poi ci presentiamo in 2. 
-E vediamo la faccia che fa!
-No, comunque no, o mi invita lui, o io non lo cerco...che poi sembra che me ne voglio approfittare...

Ieri ricevo una chiamata.
-Oh Alex, allora, che tu fai di bello?
-Mah...al momento ho ripreso a studiare...
-Ma lascia perdere lo studio, dì che te lo dico io, vieni che ti porto in barca, fidati di zio Panda!
-Ma sai che c'hai ragione! Me ne vengo proprio volentieri...
-Sì, ma non portare GB che tanto lo so come siete voialtri due...

Al telefono con Midori e Amando, in consulto:
-...e quindi domani barca...
-uhu figo!
-ma...solo voi due?
-così pare
-vabbè, tranquilla...tanto sai già come va a finire...

Ore 4:00 p.m., il mare è una tavola, il sole spende, nessuno in vista. Spegne il motore. Un tuffo dove l'acqua è più blu. Manca solo "Parlami d'amore, Mariùùùù...." in sottofondo, e poi sembra la pubblicità di D&G. Lo guardo, lui mi guarda. 
Ma...la vuoi guidare la barca?

E così imparai (più o meno) a guidare anche una barca. Del resto, è così che ho preso la patente!

Morale della favola: il MioUomo può dormire sonni tranquilli, io mi chaperonizzo da sola.

Alex V

sabato 24 agosto 2013

Invettive

Ci sono cose che appaiono sulla mia bacheca di Facebook. Cose orribili, che periodicamente mi fanno nascondere gente. Cancellare no, perché ogni tanto devo pur sentirmi superiore a qualcuno.
Queste cose sono:


                                                                                     Midori

*Troll: provocatori per vocazione, specializzati nel mettere zizzania, scatenare ire e liti furibonde su internet. 


giovedì 22 agosto 2013

Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai

C'è questo sito: adottaunragazzo.it -Uomini oggetto da coccolare.

Ho fatto un po' di ricerca. Sul modello di un sito francese, una piattaforma che mette le donne in potere di scegliere se venire contattate o meno. Che da la possibilità di "mettere nel carrello" il ragazzo con le caratteristiche che si cercano, indicazione geografica e simili. Si può veramente scegliere tra tutto, baffi o meno, slip o boxer, preferenze musicali o modo di vestire.

Gli uomini possono contattare solo se la donna dà l'ok. 


Da un paio di mesi, anzi da prima, la gente che mi circonda, mi vuole accasare. Che lo facciano le amiche, ok, è normale, fa parte di un codice non scritto: ti presento qualsiasi persona potrebbe piacerti, come amico o di più. Ci sta.
Che lo faccia mia madre è imbarazzante, roba alla Austen. C'è anche da considerare che lei si è sposata qualche mese prima di compiere 24 anni. Va bene, i tempi erano diversi, ma mi rendo conto che lei soppesi la mia singletudine come qualcosa di, non dico strano, ma Particolare.
Che lo faccia la mia amica di quasi 90, che mi consigliava, invece, di rimanere sola il più a lungo possibile, è preoccupante. 

A questo punto, perché no, mi sono detta. Non frequento una facoltà che brulichi proprio di esseri maschili, gli amici maschi mi vedono come una compagnona. Sarà il web la mia salvezza?

Mi sono iscritta. E dopo dieci minuti mi volevo cancellare. Il motivo? Ecco, se a ventuno anni ho bisogno del web per conoscere gente, figuriamoci a trenta. Meglio di no. 

Chi l'ha detto che la felicità arriva solo se si è in coppia? Per carità, a volte mi manca, quell'intimità particolare che deriva dal conoscere una persona poco a poco, dallo scambiarsi gli umori, i sentimenti. Eppure in questo mese da sola ho pensato tanto. E mi sono chiesta se fossi pronta per qualcosa di serio. E se potessi sopportare qualcosa di non serio. Credevo di aver trovato una risposta ed una pace interiore. Credevo appunto. Chi lo sa più. Però no, un sito di incontri me lo vedo troppo squallido, anche se sono io a scegliere.

Ero pronta a cancellarmi e poi sono stata contattata, o meglio, c'era un ragazzo che voleva farsi contattare da me. E che mi ha chiesto:

Cosa cerchi?

Bella domanda amico. Bella domanda.

E poi mi sono cancellata.
                                                       Midori


venerdì 16 agosto 2013

Macedonia di una sera

Grande festa in casa Pa: si festeggiano i 25 anni di matrimonio di Mutti e Baba.
Questo ha implicato tre pomeriggi di fuoco per pulire e sistemare il terrazzo, con me e Lucia che grattavamo via cacche di piccione. Non suona divertente e in effetti non lo è affatto. 
Alla fine però ne valeva la pena: il terrazzo era veramente qualcosa di magico.

Eravamo in tiro. Padre, madre, Lucia ed io. Mi sentivo bellissima e felicissima.

Prima della festa c'è stata la cerimonia in chiesa, con lo scambio degli anelli, la benedizione, il solito insomma. Non so per quale strano motivo non si sia sprigionato un odore di zolfo quando sono stata benedetta con l'acqua santa. O quando obbligata a fare la comunione a "Il corpo di cristo", invece di rispondere "Amen", ho proferito un lietissimo "Grazie".


Poco mi importava di stare ignorando il Buon Partito, il giovane collega di Baba, vedendolo venire attratto nell'orbita di mia cugina, per la disperazione di mia sorella, provetta Mrs Bennett.
Poco mi importava di dovermi andare a nascondere per fumare, per evitare i nonni.
Poco mi importava di non riuscire a trattenere le risate di fronte ad un'amica di mia madre che aveva palesemente indosso una tovaglia.

Ciò che mi importava era che c'era tutta la mia famiglia, che eravamo tutti felici. Cosa avrei potuto volere di più?
Poi la festa è finita, bisognava mettere a posto. 

E dopo un pomeriggio passato a grattare via cacche di piccione, mentre io e Lucia  ci fumavamo una sigaretta finalmente in silenzio, lui è atterrato. Ci ha guardato con aria di sfida e ne ha mollata una enorme davanti a noi.
Piccioni di merda.
                                                                                                                     Midori



martedì 13 agosto 2013

Don't screw up

Cosa faccio, mi tiro? E' un tranquillo lunedì sera in provincia, e mi sembra eccessivo. Ma non si sa mai chi si può incontrare, proprio quando meno te lo aspetti, quindi casual chic con discrezione. 
-Allora beviamo qualcosa?
-Aspetta che saluto Caio e Sempronio
-Oh ma lo sapevi che Tizia si laurea?
-Buon per lei, dov'è che le faccio gli auguri
Poi vedo Lui, e Lui mi vede. Mi saluta, lontano. Ricambio il saluto. Sorride. Sorrido. Forse. Lui è con lei, mano nella mano, fa gesto di avvicinarsi poi cambia rotta. O forse nemmeno lo fa, il gesto di avvicinarsi, e sono io che l'ho voluto vedere dove non c'era. Io non mi muovo. Che c'è da muoversi, che c'è da dirsi? Lui è con una, ed eravamo rimasti che io non lo dovevo neanche salutare, o disturbare, qualora l'avessi visto.
Mi sembra già un passo avanti, no, il fatto che mi saluti?
Vado dalla Orange e le riferisco l'accaduto.
-Oh,alleluja che si è trovato una, così non scoccia più. Le recidive sono un rischio concreto, lo sai vero?
Torno indietro, la Bionda mi assiste
-Come stai? Tutto bene?
-Sì, no, ma sto bene...
Sì, infatti sì. Sto bene. Allora perché le prime parole che mi vengono in mente sono "cameriere un jack doppio, senza ghiaccio"?

Davanti al mio amaro considero anzitutto che io sono più figa, ringrazio la mia buona stella che mi ha messo in mente di mettermi carina anche se è lunedì sera, rido, scherzo e non ci penso -quasi- più.

No. Proprio no.
Stavolta non manderò all'aria tutto.

Alex V

venerdì 9 agosto 2013

Di luoghi comuni

"Quando un forestiero viene al Sud piange due volte: quando arriva e quando riparte".

Certamente questa frase è un attimino un luogo comune. Per carità. Il fatto è che io la ricordo sempre. Benvenuti al Sud è stato il primo film che ho visto a Roma, appena trasferita. Eravamo io, il Melomane e la Cattokamikaze. Tutti e tre del sud, tutti e tre con gli occhi umidi. 

Ora, essendo io del Sud non avrei dovuto avere pregiudizi su Napoli. Certo, non sono stata aiutata.

Amico 1: "Ah, vai a Napoli a lavorare? Mia sorella ci ha studiato. Attenta, che lei è stata rapinata quattro volte, due volte per strada con il coltello alla gola e due volte in casa.
Amico 2: "Napoli? Sai che schifo l'immondizia. Ci sono stato lo scorso week end. Scarafaggi ovunque."
Amica 3: "Per lo meno ti sentirai una modella, dato che la napoletana media è un armadio a sei ante."
Amica 4: "Secondo me il tuo capo allungherà le mani".

Si può ben capire lo stato io cui io abbia iniziato questa avventura. 

Un mese dopo sono dispiaciuta all'idea di finire ed andarmene. Piangerò un poco, perché i colleghi sono stati fantastici, per la prima volta in vita mia ho lavorato facendo qualcosa che mi piacesse davvero.

Il Grande Capo mi ha proposto di tornare a novembre, per un altro stage, con compiti diversi. Penso accetterò. 

Questo mese mi è servito molto. Ho capito che direzione dare alla mia vita. Ho pensato ed ho pianto. Ogni tanto è necessario. Ho chiuso con dei vecchi ricordi e so cosa voglio diventare e che genere di persona.
Sono pronta a tornare a casa.

                                                                                Midori 

Bitches I'm back!

Alla fine, tra smartphone poco smart, macchine che non partono, corse all'aeroporto e voli cancellati e ripristinati all'ultimo minuto, sono tornata.
Con un'abbronzatura dorata e uniforme come non avevo più avuto da quando ho iniziato l'università. E nessuna foto perché sia io che il MioUomo siamo inabili dietro all'obbiettivo. O meglio, io mi scoccio e lui è sbadato e si dimentica.
Ma veniamo al dunque: Alghero, in compagnia di un non straniero.
Il MioUomo ha approvato in tutto e per tutto le mie scelte in fatto di location, casa, auto, spiagge e volo. Era perfino più entusiasta di me! E questo è tutto dire, da uno che si è lamentato del mio programma vacanziero fino a che non siamo atterrati. 
La Sardegna del nord-ovest è bellissima: al di là della costa, anche l'interno è unico. Il fatto di viaggiare su una jeep con cambio automatico con più anni di noi e con i freni non molto funzionanti, con in sottofondo musica melodica russa e slava, ha aggiunto sale alla miscela. 
Senza barca (mal di mare non ci avrai, almeno per quest'anno) abbiamo visto il possibile: al di là dei dintorni di Alghero, che in sé e per sé è una bella cittadina sul mare, molto viva la sera (e noi alloggiavamo nel centro- evvai!-), Stintino e dintorni, (leggasi La pelosa e coscia di donna), Argentiera, Isola Rossa e Castelsardo la sera e poi ancora strade e strade e strade. La prossima volta ci si fa pure l'Asinara, c'era una vecchia livornese che non faceva altro che parlare di quanto bello fosse stato il tour in jeep sull'isola (magari senza quei 40° all'ombra, signò). Fortemente consigliati, a sud di Alghero, anche la spiaggia di Bosa e le calette circostanti, a cui si arriva da una strada panoramica bellissima e tutta curve e cui si accede per sentieri impervi (almeno per la caletta non a pagamento dove siamo andati noi) e dove non c'è quasi nessuno, a parte una famiglia di svizzeri neocatecumenali con 11 figli. Ma siccome sono svizzeri, non vi disturberanno: qualsiasi cosa facciano, la faranno in silenzio.
Informazioni turistiche a parte, altre piccole note mentali segnate durante la vacanza:
a) quando ho morso il torrone sardo, quello fatto con miele e non con zucchero, non stavo realmente mordendo l'idea del torrone, bensì l'idea del sedicenne sardo bonazzo che quel torrone mi aveva venduto
b) i sardi non conoscono la tassoni: prima ti guardano con aria interrogativa, poi quando tu aggiungi "una cedrata" ti rispondono proprio "Mi scusi, ma che cos'è una cedrata?". Con il risultato di farmi sentire non solo idiota, ma pure vecchia!
c) per svegliare il MioUomo non serve il caffè ma una pasta alla nutella. Ricordarsene e fargliene mangiare una subito, prima che a colazione si rivolga alla coppia norvegese di turno chiedendo candidamente se sono francesi. Ché io devo ancora capire il perché di questa cosa.

E poi niente, segue il dolce amaro ritorno. Dolce perché si torna a casa, amaro perché ancora non ci siamo stufati, io e il MioUomo, di svegliarci presto la mattina e sopportarci per le 20 ore seguenti, trovando ancora qualcosa di divertente da dirsi.

Alex V


martedì 6 agosto 2013

Meglio fuori che dentro

Ufficio con le colleghe, pausa pranzo.

-No, perché se io non prendo le fibre, proprio non riesco...
-Non me ne parlare! Io sto provando queste, pare che funzionino...
-Dici? Povera Midori, però, che è costretta ad ascoltare questi discorsi.

Flashback di ogni telefonata con Baba: "Allora di corpo stai andando Midori?

-Ma no, tranquille. Tutta natura.

                                                                     Midori

lunedì 5 agosto 2013

Bestemmie gratis

Oggi ho salvato una vita umana. Lo so, lo so, sono un'eroina. Mi è bastato trattenermi dallo strangolarla.

Ieri sono passata dalla lavanderia a ritirare la gonna del tailleur ed una camicia. Ritiro e scappo a casa. Prima di andare a dormire, appendendo la gonna noto con sgomento che NON è LA MIA.

Panico, rabbia e frustrazione.

Stamattina chiamo al lavoro ed avviso che farò tardi. Entro in lavanderia.
-Salve.
-Sale.
-Ieri sono passata a ritirare i miei vestiti.
-...
-Questa gonna non è la mia.
-...
-Per carità, è bellissima, ma io alla mia ci terrei particolarmente.
Silenzio. Solo uno sguardo bovino e musica neomelodica in sottofondo.
Lentamente poi la tipa sfoglia le prenotazioni. Alza il telefono e chiama la zona di lavaggio.

-Mi avete dato la gonna sbagliata. Si, non era questa. Ah, si, capisco. Perfetto.

La guardo. Mi guarda.

-La gonna era beige?
-Si.
-In laboratori pensavano fosse stato sbagliato l'abbinamento, perché non ci stava bene con la camicia. Passi domani.

Donna infernale, capisco che il lavoro è tanto. Capisco che probabilmente avevi velleità da personal shopper, ma io non ho dubbi: tu che hai deciso di cambiarmi la gonna "perché non ci stava bene", si, proprio tu, certamente hai qualche ava affrescata sui muri di Pompei. Che nel tuo caso è anche un bel verbo al passato.

                                     Midori

venerdì 2 agosto 2013

La Numero 1 di Zia Midoron de Midoroni

Ieri il Grande Capo mi ha chiamata nel suo ufficio.

Io lì, chiedendomi mentalmente che danni potessi aver fatto.

Mi sembrava nulla.

Il Grande Capo, si alza, mi sorride e mi dente  la mano. La sua segretaria in un angolo sorrideva.

Io gli stringo la mano. E mi ci trovo dei pezzi di carta. Filigranata. Verde.

-Tieni Midori, conservali.
Mio sguardo interrogativo.

-Lo so, lo so che la retribuzione non era prevista. Ma stai facendo un così buon lavoro che non posso non ricompensarti. Persone come te ce ne sono poche. Se quando avrai finito gli studi vorrai, sappi che noi qui saremmo lietissimi di accoglierti.

E poi sono uscita, sono andata in bagno ed ho pianto un attimino. Di gioia.

                                                           Midori, che si sente la stagista più figa del mondo

Spirito d'adattamento: sono in Sardegna. Avrei voluto scriverlo prima e vorrei scrivere di più, e soprattutto non nel titolo, ma il mio cell non me lo permette. Quindi mi adatto. Presto saprete cosa è successo sull'isola. Alex V