martedì 31 luglio 2012

Sotto l'ombrellone

Un pubblico ringraziamento ai miei melanociti che dopo due giorni di mare mi hanno già resa nera come il carbone senza protezioni e senza scottature. 
Grazie, melanociti, grazie.
 E' bello stare in team con voi.


Detto questo:il mio ombrellone parentale è ricco di elementi interessanti. Fondamentalmente sono tutti amici del liceo (o dell'università dei miei). E poi c'è la signora Cesira: avete presente la moglie di Enrico la Talpa?Ecco. Uguale: la classica casalinga decisamente non disperata, con il suo foulard in testa, truccata anche al mare e con tutti i cliché del caso: la sua mission è pulire casa ad ogni ora, preparare il pranzo, impedire al figlio di bagnarsi per tre ore anche se ha mangiato solo un gelato e cose così. Insomma, un personaggio.
E pensare che poteva anche diventare maestra elementare. 


confermo:
è proprio il suo motto

Stamattina sotto l'ombrellone c'ero anch'io, per motivi che non starò qui a spiegare...
- Alex, la vuoi un po' di crema?
-No, mamma, non preoccuparti...ormai ho recuperato tutto e non mi scotto più...
-Uhhhh (questa è la Sig. Cesira) io ne ho comprato una nuova di crema, perché quella che ho comprato non mi piaceva l'odore...
- Ah, e come mai? Non sembra male...
- No, no, ma io non lo so, ma è al vino!Ahahaha
- Al vino?
Abbasso tattico dell'occhiale da sole, come se si sentisse con gli occhi e non con le orecchie:
- Sì, al vino! C'è scritto qui: è all'Uva!


Sbircio meglio sull'etichetta: crema contro i raggi UVA.
Sì, crema all'uva.
Perché si sa che tanto gli italiani il vino lo mettono da tutte le parti.





Alex V


lunedì 30 luglio 2012

Londra 2012: le Veterane

Al di là delle medaglie, al di là della bandiera, al di là dei novellini e dei 18 (o meno) esordienti, al di là del bene e del male ci sono loro: gente nelle cui vene scorre sì sangue, ma che sangue!
Personaggi che hanno fatto letteralmente la storia del loro sport, e in questo caso delle Olimpiadi (prendere in considerazione anche i titoli mondiali è troppo, anche per me).
In questi pochi giorni ho fatto già in tempo a vederne gareggiare (sempre con onore) almeno 2:


- la sempiterna Valentina Vezzali,38 anni, icona del fioretto italiano e mondiale,arriva alla sua 4° competizione olimpica prima nel ranking mondiale. So' soddisfazioni.
E poco importa che in qualificazione contro la giovanissima tunisina (battuta veramente per una stoccata) sembrava una rabbiosissima Erinni:quando si è tolta la maschera si vedevano veramente le rughe i segni della fatica...e sfido io, a stare in pedana tutto il giorno, con una cerimonia d'apertura la sera prima! 


Ed è comunque bronzo, a completamento di un podio tutto italiano. Alla faccia del mì babbo, ma soprattutto della Pellegrini. Tiè tiè tiè. 

- la "ragazzona" del Sud Africa che ha gareggiato stamani nell'arco singolo contro la nostra Pia Lionetti (è della BAT! è della BAT!): ha 47 anni ed è alla sua prima Olimpiade! Non solo: ha iniziato a tirare con l'arco a 41 anni, dopo un incidente alla schiena che le impediva di praticare sport fisicamente troppo pesanti.


ovviamente di trovare una foto di un'atleta non italiana, neanche a parlarne


Questo donnone simpatico è uscito dopo aver vinto però un set centrando ben due 10 consecutivi...devo dire che, se non avesse gareggiato contro la nostra, per la simpatia e la costanza e il messaggio "Non è mai troppo tardi per fare bene qualcosa, tanto meno uno sport" mi avrebbe fatto proprio piacere vederla in zona medaglia.


- 2 parole anche sul bronzo di Pechino di una ginnasta tedesca, che non gareggerà a queste Olimpiadi (ha lasciato infatti, dopo Pechino) ma 4 anni fa mi colpì perché caspita! tenetele voi quelle cosciotte di puro muscolo e una pancia piattissima anche dopo 1 (o erano 2? non ricordo!) gravidanze... 
(è stata proprio lei a far abbozzare nella mia testa questa riflessione*)


- la Regina dell'Olimpiade: classe 1964, Josefa Idem c'è. Alla sua ottava partecipazione olimpica. Che dire di più? Nulla. Perché aspetto di vederla gareggiare. 
   

Alex V


*: riflessione che mi sono ricordata in extremis dopo aver preso coscienza che il tempo passa e non torna più indietro (vedi mio fratello che è adolescente, e io che non ho più 15 anni). Ma chi se ne frega: io sono felice lo stesso. E non è mai troppo tardi.





La cognizione del tempo

Davanti a un aperitivo con Orange, GossipBoy, e Valerì*:
-Ho visto delle tue belle foto di una festa in spiaggia...
-Mm sì, era quella dello scorso venerdì
-Mmm mi sa che c'era anche mio fratello (del '98, ha fatto la primina)
-Mmmm mi sa che l'ho visto
Silenzio. Brivido lungo la schiena. Sapevamo prima o poi sarebbe successo.
-L'altro giorno a me una ha chiesto di prestarle la tessera sanitaria per le sigarette... io le ho detto che vale dai 16 anni in su e lei mi ha risposto "Sì ma io ne ho 14"...
-Eh vabbè, anche tu hai iniziato a fumare a 14 anni...
-Sì, ma mi ha dato del "lei"...
Tiriamo tutti una gran sorsata del rispettivo intruglio alcolico.
-Ma ho visto che tuo fratello (dell'89) si è fidanzato...
-Sì, e lo vedi tutto rincoglionito d'amore! Che poi mi diceva un sacco di cose quando ero io fidanzata con uno più grande di lui, e lui ora si è messo con questa che è del '95!
-Del '95? Non è possibile! Non è pensabile! Ma è PICCOLA!(grido all'unisono di tutto il tavolo)

La grande questione della relatività del tempo. 
Ai miei occhi una del '95 rimarrà sempre una del '95, cioè piccola, per definizione. Poco importa se ormai ha 17 anni suonati ed è pure una strafiga nel fiore degli anni. A tavolino, è piccola. Come mio fratello: voglio dire, è un bimbo. Magari fa pure il fighetto in giro, ma è un bimbo.

Non è un adolescente.
Perché se lui fosse un adolescente, sarebbe come dire che io non lo sono più.
E questo non può essere accaduto.
Anzi,questo non può proprio accadere. 

Non è successo.

Perché io HO SEMPRE 17 ANNI.

Almeno nella mia testa.

Del resto, ho sempre pensato di vivere in una dimensione temporalmente dilatata.

Alex V

*Valerì è quella che chiamavo la Smilza. Che all'aperitivo appunto si è lamentata del soprannome, ma poi non sapeva scegliersene un altro (privilegio, quello di scegliere il proprio soprannome, mai accordato prima!). Quindi ho dovuto pensarci io, e lì per lì ho pensato a La Pretenziosa, viste le sue pretese in fatto di soprannomi e anche di uomini :P.
Poi però ho avuto una delle mie classiche epifanie sui nomi: visto che ho un amico storico (abbiamo fatto le scuole insieme dall'elementari al liceo) che pensandoci bene è proprio gnocco come Camille Lacourt, e che quindi chiamerò Camillo, perché non chiamare lei Valerì, come la fidanzata del bel Camille, che è stata pure miss Francia? 
Perché Camillo e Valerì ancora non stanno insieme, ma tutti noi speriamo che possa succedere. Possibilmente, a breve!|

domenica 29 luglio 2012

Il conte di Montecristo

Ho finalmente finito di leggere Il Conte di Montecristo. Con questo libro ho una storia un po' travagliata...
A sette anni avevo chiesto a mamma e papà di regalarmene la versione per ragazzi. Vabbè che ero un'accanita lettrice, ma c'è un limite a tutto. Comunque...
Si era in prossimità del mio compleanno e tutti i parenti sapevano cosa regalarmi per farmi felice: libri, libri, libri. Già da allora, però avevo gusti difficili, quindi da una settimana prima era cominciata la processione dai miei genitori, per chiedere che libro volessi. Ed i miei pensarono bene di dire a mio zio, quello un po' particolare, che volevo Il Conte di Montecristo, dimenticandosi di aggiungere "l'edizione per ragazzi". 
Considerando che lo zio in questione è lo stesso che appena iniziato il ginnasio e poi il liceo mi telefonava alle otto e mezza di sabato sera per informarsi sul programma, sapete già come è andata a finire. Mi sono ritrovata con l'edizione integrale del Conte, un librone che ai tempi era più grande di me. La cosa mi ha traumatizzato al punto che per tutti questi anni, il libro ha dormito sullo scaffale.
Solo adesso mi sono sentita matura abbastanza. C'è un tempo per ogni libro, penso. In tal caso ho fatto bene ad aspettare tanto per leggerlo, per innamorarmi di Edmond Dantès e comprendere appieno la tragedia di una vita e di una gioventù rubata.
Presa dall'entusiasmo ho scaricato lo sceneggiato de Il Conte, quello con Gerard Depardieu.
A vederlo solo io e mutti.
Prima scena: Gerard Depardieu, primo piano, sguardo un po' folle fisso in camera.
-Wow.
-Si, ha un suo fascino.
-Sarà il naso...
-Sarà lo sguardo da folle...
-D'essere sexy è sexy mutti, non rompiamoci la testa.
-Poi nei panni di un eroe così cupo...
-E ricco, non dimentichiamoci che è ricco...
-Anche...
-Poi ha una prestanza fisica notevole, mica è un efebo, si vede che è un uomo che mangia quello che gli cucini...
-O che cucina per te...
-Cucina Bene per te...
-Già. E che ti vizia.
-Mutti, non stiamo proprio parlando di baba e del rufo, lo sai no?
-Lasciami sognare. Domani vediamoci un film con George Clooney.

Baba  ed il Rufo ancora non capiscono perché io e mutti ogni tanto li guardiamo e sospiriamo con disappunto.

                                                         Midori


Novelle da un minuto

Si nimius videor seraque coronide longus                   Se ti sembro un libro troppo lungo
esse liber, legito pauca: libellus ero.                        leggi pochi epigrammi: sarò un libello!*
Marziale
 In un altro epigramma, sempre Marziale dice (qui vado a memoria, il libro è a troppi chilometri di distanza!):
al mio lettore non interessano manicaretti complicati:
il mio lettore si sazia solo col pane.


Tutto questo per dire che c'è questa pagina facebook che si chiama appunto "Romanzi Brevi" che pubblica questi romanzi brevi appunto, della lunghezza di un sms. Da grande lettrice nonché appassionata di Istvan Orkeny e delle sue "Novelle da un minuto" (e vabbè, si è già capito che sono una fan del buon vecchio Valerio Marziale), non posso che apprezzare anche questo tipo di produzione letteraria
Devo dire che ce ne sono alcuni che meritano proprio, quindi pubblicizzo quelli che più mi piacciono (piccole perle senza pretese che però sono molto belle)...chissà magari poi qualcuno le raccoglierà in un libello di quelli tipo Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano...o magari no, perché il bello è che chiunque può essere pubblicato, e quindi la raccolta è potenzialmente infinita!








Alex V


*: la traduzione è mia, libera, assolutamente parziale e infedele, e risente della mancanza del latino nella mia vita da almeno 2 anni. Però quella che ho trovato su internet non mi piaceva, e non avevo voglia di cercare il libro degli epigrammata

Londra 2012: Segni salienti

Le Olimpiadi di Londra 2012 sono belle che iniziate,e io stranamente non ho neanche seguito lo show d'apertura (ero troppo impegnata a salutare mezzo mondo prima della partenza per casa, mi sento scusata). Per (s)fortuna pare che non mi sia persa molto*, e per Fortuna ci sono stati Doctor Ci. e Raffy ad aggiornarmi in tempo, prima che potessi vedere con i miei occhi. 

Ma il vero show sono state le gare:


Lazlo Cseh fuori. Subito. E io che ero già pronta a gioire contro Phelps (nulla contro Phelpsino caro, ma preferisco l'Ungheria agli Stati Uniti. E l'Italia all'Ungheria-ovviamente).


UNICHE FANTASTICHE INIMITABILI: sulle ragazze del fioretto qualsiasi discorso è superfluo. 
E chi se ne frega se non si parlano. Aspettiamo con ansia la gara a squadre.




Arco a squadre: i 3 atleti più nerd della storia hanno dato uno schiaffo molto più che morale agli americani, così fescion e abbronzati (tutta scena). Della serie: questo non è uno sport per fighetti, tornatevene a Miami e lasciate l'arco ha chi lo sa usare. 



E poi, come dice MioPadre, è la TV in 16:9 che ingrassa.
Peccato per le ragazze, che hanno mancato la qualificazione veramente per un soffio (di vento a favore): 199-200 per le cinesi. 


L'argento nella pistola non l'ho seguito.  My fault.


Sciabola: Montano e la sua rimonta spettacolare. Peccato per lo scontro fratricida a breve. Ma la vera sciabolata rimane comunque il suo taglio di capelli:

    


Meriterebbe una medaglia anche solo per la paraculaggine.


Nuoto Femminile: brivido per la Pellegrini, la Muffat bisogna dire ha presenza (e Amando la sta maledicendo in tutte le lingue, ché non l'ha messa nel fantanuoto).
       
Aspettiamo stasera, e magari speriamo anche nei tuffi...

Notevoli le ragazze della ginnastica, così piccoline e muscolosette. Io non ci capisco niente ma rimango sempre a bocca aperta.
        


Un plauso anche al giovanissimo Scarantino. Dai, che tra quattro anni quei 132 Kg te li mangi in un sol boccone!

Se devo dire la verità però, della sua gara quello che mi è rimasto in mente di più è sempre il sollevatore delle Fuji e il suo dente, o meglio, la mancanza del suo dente..

E quindi adesso vado a informarmi e a guardarmi gare di altri (tutti) sport, e a rifarmi gli occhi (di nuovo) col nuoto maschile...


                     

Sarò poco patriottica...ma del resto la Gnoccaggine è internazionale!!!


Alex V


*: dopo aver visto l'apertura delle Olimpiadi di Sidney, Atene e Pechino, posso dire che più mi è piaciuta è stata Sidney, seguita da quella di Pechino. Che l'apertura di Atene l'abbia guardata ma non me la ricordi non è un buon segno....



Come faccio?

Come faccio a non essere felice di tornare a casa se appena tornata mi telefona la mia migliore amica storica (la Vecchia Orange) che mi ha organizzato una cena di ben tornata?
Come faccio a non strafogarmi di pettegolezzi vecchi e nuovi con lei e GossipBoy ma soprattutto del suo fantasticissimo insuperabile cheesecake?
(torta fatta apposta per me, mi sento importante!)


La risposta è una: non faccio. E infatti sono felice. Anzi, stra-felice.

E' bello viaggiare, vivere fuori, conoscere gente, farsi nuovi amici, essere vicini anche se lontani, e poi tornare a casa e ritrovarsi con i soliti amici eterni, che son sempre qui ad aspettarti.


Alex V

sabato 28 luglio 2012

Il ritorno

Dopo aver rischiato di rimanere uccisa sotto i miei vestiti, sono arrivati i miei e all'alba del 28 luglio ho fatto rotta verso casa, 5 ore tra sonno e veglia, con MiaMadre che ogni tanto mi passava dell'acqua, la radio che trasmetteva le Olimpiadi (vai Vezzali vai!!) e MioPadre che inveiva contro la stessa Vezzali che invece di riposarsi ha portato la bandiera, e i dirigenti del Coni che son "delle teste di picchiolo" e il Governo Ladro (con Monti ragioniere).

Ma non è questo l'importante.
Perché prima c'è stata la serata degli addii. E se con Cavallo Pazzo, Ipazia&Dude, Teddy Bear un abbraccio di saluto è solo la promessa di rivederci a settembre (come già con Midori e Amando) e con il MioUomo ancora prima,la cosa è un po' più diversa con i nostri ormai amici Sud Americani.


E' l'abitudine che ti frega; perché uno a forza di dire "Dai, stasera gli americani li portiamo..." poi si abitua. In molto piccolo ho provato anch'io quello che racconta Lucius, anche se è stato veramente solo un mese di conoscenza. Eppure a furia di Peroni, serate assieme, discussioni sui gusti e sulla pizza, tereré e mate, ma soprattutto risate risate e risate, sembrava che il tempo fosse veramente relativo.
E' stato solo un momento, il tempo di una breve vacanza studio in Italia. Ma è come se il tempo si fosse sospeso: quella sensazione di leggerezza, allegria e insomma, alla fine è come se Pablo, Rodrigo, Jorge, Gabriel e il resto della comitiva ci fosse sempre stato. 
Abbracci e baci davanti all'ultimo cappuccino insieme e poi
"Per noi è stato come essere a casa. E' strano dover andare via".


Io però sono ottimista:




E poi adesso ho 8 ottimi motivi in più per fare un bel viaggetto in Sud America. Al più presto.


Alex V

De gustibus non disputandum parte 2

De gustibus non disputandum est parte 1

Il vicinato sudamericano in queste settimane di caldo e esami ha continuato ad ampliarsi, un po' perché questi escono tutti insieme e vanno in giro per locali di samba, rumba e tango, portandosi appresso varie turiste (e turisti) statunitensi. Ormai libera da qualsiasi impegno, mentre il MioUomo ciancia allegramente su qualcosa di ingegneria con Dude, io e Ipazia ci dedichiamo alla scoperta delle Americhe, perché il 1492 non ci è bastato.


Li si porta in giro, in lungo e in largo per la città, nei migliori locali, nei migliori bar, nelle migliori gelaterie e nelle migliori pizzerie (peccato non si faccia in tempo a portarli tutti a Napoli, mannaggia!), si impara da loro mentre loro si spera imparino da noi.


Così ad esempio Rodrigo, brasileiro di Bahia, ci fa vedere foto di frutti che io non pensavo esistessero neanche nel giardino del re, roba di avocadi grossi come neonati, bananoni che a confronto quelli di qui sembran caramelle, e poi altri vari frutti strani che però almeno in foto sembran più che saporiti. Della serie, il Brasile come Paradiso della Frutta.
Poi ci fa vedere una foto e ci dice:
- Brasile è questo: donne, alcool, carne e divertimento!
Alt!
Mio zio in Brasile c'è stato e ha detto che le Brasiliane bone...son tutte venute in Italia!
- Eh, in parte è vero, perché dipende dal mix etnico: europeo+indigeno= molto bella (come mia ragazza), europeo+africano= bella, ma indigeno+ africano= no bella, perché hanno viso troppo duro!
Insomma, l'europeo è un evergreen e sta bene con tutto.


Poi c'è Pablo, argentino di Santa Fe, che invece fa un affondo bello e buono:
- Mmm pizza non buona in Italia, in Argentina la fanno meglio!
COSA? 
Facce scandalizzate (e anche qualche urlo isterico, lo ammetto)
MA CHE STAI A DIRE!?
- Sì, perché pizza italiana non ha niente sopra, solo pane, e pomodoro, mozzarella poca...
Ah, bhè, perché invece in Argentina c'è una mozzarella che te la raccomando..
- In argentina c'è mozzarella, abbiamo tante mucche, tanto latte: tanta mozzarella. Non vedo mucche qui.
COSA? OHI DUDE, dal paese della Mozzarella, e CAVALLO PAZZO, dal paese della Pizza, Accorrete, presto, a difendere i sacri natali!
(perché se l'Italia non si barrica dietro il cibo, a parte la cultura, chi ci salva più?)
Oh, senti argentino, tu non sai quel che dici! Voi tenetevi la vostra carne, ma il resto lasciatelo fare a chi lo sa fare!
- In Argentina carne migliore, latte migliore, anche vino migliore!
SOMMA INDIGNAZIONE!
No senti, guarda che ti stai sbagliando, stai dicendo (come si dice qui) SONORE CAZZATE
- Ma come: qui pizza è vuota, non ha niente! In Argentina invece è ricca!...e poi qui

NON AVETE LA PIZZA CON L'ANANAS



Non serve che nessuno aggiunga altro...suoi gusti non si discute, certo, but
ITALIANS DO IT BETTER
E quanno ce vo', ce vo'.

Alex V