mercoledì 18 luglio 2012

Sulla saggezza

Ma chi l'ha detto che "saggezza" va di pari passo con "anzianità"?
Certo, più si va avanti e più si fa esperienza, e in teoria le esperienze dovrebbero insegnare a non commettere gli stessi errori. Dovrebbero aiutare a crescere.


Ma un bambino, che non conosce come va il mondo eppure istintivamente sa come dovrebbe andare nel regno di utopia, non è forse più saggio?
Quello che noi chiamiamo "beata ignoranza", nel suo candore, non sarebbe forse più valida di qualsiasi esperienza?
Non sarebbe forse meglio affidarsi alla semplicità e al cuore, che cercare poi con il cervello e in maniera razionale di ricostruire qualcosa di perso per sempre?
Certo, il mondo va in un altro modo, e siamo invariabilmente destinati a peggiorare. Un po' il danno è della società, un po' della volontà.

Mi chiedo se non sia stato sempre così, e se in fondo i tempi non c'entrino granché.


Irrefrenabile decadenza del singolo, che non è neanche più capace di sognare.


Prendete me, ad esempio:
Io una volta, e neanche troppo tempo fa, ero una persona più saggia. 


All'epoca in sogno mi appariva Socrate (e che chiacchierate!), adesso mi appare Buffon.


Poi uno si chiede perché dormo poco.


Alex V

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