domenica 24 novembre 2013

Addio, e grazie per tutto il pesce!

Ehi tu, tu lì che stai fuori, mi senti?
...
Lo so che mi senti. Non ai mica il diritto di ignorarmi così. Io sono te.
Tu non sei me. Io ti ho creato.
Nono, io sono te, tu mi hai creato come avresti voluto essere.
Al massimo possiamo arrivare ad un accordo, ovvero che tu sei una parte di me, Midori.
Nono, Fra, non dire cazzate. Io sono la parte di te che ti piace di più. Sono quella che non si vergogna a parlare agli sconosciuti. Sono quella che ha la risposta pronta, quando tu stai zitta.
E va bene, sei me.
Ecco, questo non ti giustifica. Mi stai ignorando. Da mesi ormai.
...
Eccoti qua che non parli. Ma tanto io l'ho capito di essere terminale.
Ma se tu sei me ed io sto bene, non stai per morire.
Si, ma io esisto fino a quando esiste questo blog. E non mi sembri la persona più determinata a portarlo avanti.
...
Lo sapevo.
Non è come pensi...
Non siamo in un filmetto scadente. Merito una spiegazione. E più di me i lettori.
...
Non sarà mica perché l'anonimato era saltato?
Anche...
Ti rendi conto che così ha vinto lui?
Non è solo per quello. E lui non ha vinto. In realtà è anche per l'anonimato. Una cosa complicata.
Spiegacelo.

Il fatto è che non mi sento più libera di scrivere, da quando l'anonimato è saltato. Il problema è anche che l'anonimato mi sta stretto, le cose di cui scrivevo mi stanno strette. A volte vorrei dirlo, ad Orso o Watusso, guardate ragazzi, ho scritto questa cosa, che ne pensate? Ma mi devo censurare, perché insieme a questa cosa ci sono altre cose che non vorrei nessuno dei miei amici o conoscenti leggesse mai. Ho delle idee, delle quali voglio scrivere, che voglio condividere e vorrei poterci mettere se non la faccia, la riconoscibilità. Ho scritto questa cosa e non me ne devo vergognare, con nessuno. Ecco quello che cerco.

Francesca, sei sicura?
Si Midori...poi ti devo confessare una cosa...
Cosa?
Devo smetterla di mandare avanti te, e cominciare ad essere io. Non mi metterò a pubblicare col mio nome, sia chiaro, un soprannome, ma basta con l'essere diversa quello che sono in realtà.
...
...
Certo che sei cambiata da quando abbiamo iniziato. Non sto dicendo migliorata, ma cambiata.
...
Almeno l'hai amato questo blog?
Si, disperatamente. E lo sai bene. Ho amato scriverci, coccolarlo, ho amato i lettori, quelli silenziosi e quelli attivi. Ad un certo punto era diventato la cura contro ogni male.Una ragione di vita.
...
...
Sai che sembri pazza a parlare con qualcuno che non esiste, vero?
Lo so.
Si tratta di un addio?
Credo di si.
Ci stiamo comportando come una coppia che si lascia.
Si, Midori, temo di si.
Ok. Ciao, Francesca, allora.
Ciao Midori.

In questo periodo di silenzio non siamo state ferme, anzi: è stato un periodo pieno di cose, pensieri, avvenimenti, emozioni e sentimenti. Solo che...blocco totale. Fine delle comunicazioni tra pensieri e azione.
Ma no, è una fase...intanto ci pensa Midori, ogni tanto capita...
Però nessuna di noi due era più soddisfatta di quello che si scriveva. E neanche di come lo si scriveva.
Quando Midori mi ha proposto di staccare la spina ho detto sì, forse è meglio. E poi no, dai, tu vai, sentiti libera, io magari rimango, la baracca la mando avanti io...ma chi voglio prendere in giro?
Faccio fatica ad ammetterlo, ma quando l'anonimato di Midori è saltato, qualcosa è cambiato. 
Perché? La cosa neanche riguardava me direttamente.
Solo che ha colpito al cuore la ragione per cui è nato questo blog: raccontarsi senza problemi, parlare di tutto senza freni. 
Così, non mi ci sono trovata più. Forse perché ricordo l'allegria e il piacere che ci mettevo prima. Invece adesso anche solo aprirlo per accedere ai blog preferiti, quelli che mi fanno compagnia la mattina mentre vado in università, e la sera nella pausa studio, ecco, basta questo piccolo passaggio qui per infastidirmi. 
Quindi le cose stanno così: questo blog, tanto amato e curato una volta, adesso chiude, perché non è giusto che lo si lasci aperto senza nessuna prospettiva. E anche perché io ho smesso di lasciare le cose in sospeso.

A chi ci ha accompagnato fino a qui diciamo grazie, ma soprattutto: questa non è una fine. Perché questo blog per me in realtà non chiude, ma cambia forma: al suo posto Alex V ne apre uno tutto suo. Del resto, chi non vorrebbe sapere delle mie mirabolanti giornate in corsia? Sempre in anonimato, perché si trova bene così. Francesca ne apre uno, non più completamente anonimo. Perché gli animi sensibili non si turbino: continuiamo a volerci bene e a essere amiche, nonché coinquiline. 


Grazie ancora di averci seguito e sostenuto. 


Adesso non vi resta che trovarci.

  Midori & Alex V -per l'ultima volta- 



mercoledì 2 ottobre 2013

Fatti mille domande e datti qualche risposta

Ci sono degli interrogativi che si presentano alla mia mente. Alcune domande sono più facili di altre. Alcune risposte fanno abbastanza male.

D. Perché mi prendo così -ovvero troppo- sul serio?
R. Perché sei bassa ed è una vita che provo a compensare la statura fisica con una supposta altezza morale.

D. Perché due su tre dei miei fidanzatini della scuola materna sono gay?
R. Perché già da piccola li cercavo col lanternino.

D. Perché sono imbranata?
R. Per portare gioia nel mondo, tipo quando ieri mattina in università per sbaglio mi si è incastrata la camicia in uno spigolo ed ho flashato il reggiseno ad un ragazzo. 

D. Perché questo correttore meraviglioso appena comprato è già quasi finito?
R. Perché ne uso a chili, dato che non vado mai a dormire prima delle tre. Se voglio risparmiare devo smetterla con questa vita da tramp.

D. Perché dei poster che avevo appeso fino all'anno scorso in camera trovo che solo la metà mi rispecchi ancora?
R. Perché sto crescendo, a quanto pare. 

D. Perché quell'unico pelo solitario al di fuori della linea delle sopracciglia?
R. Perché no? (risata malefica).

Per altre domande la risposta la devo cercare altrove. Tipo da AlexV.

D. Perché un ex in una nuova relazione per la nuova ragazza fa cose che io avevo implorato per anni?
R. Perché vuol dire che ha imparato dai suoi errori e non sei passata invano. Anche tu non farai più gli stessi errori, in futuro. 

Non so trovare tutte le risposte. A volte non so trovare neanche le domande. 

Sul resto ci si può lavorare.

                                             Midori

domenica 29 settembre 2013

Il vicinato ai tempi dell'IKEA

"No, perché montare un mobile dell'Ikea è facile".

CAZZATA!

Apro la scatola che contiene Rast, l mia nuova cassettiera. Amando è sparito in una nuvola di fumo, ridendo come il pazzo. AlexV studia e mi elargisce la sua benedizione.
Primo step: dove ca**o sono gli attrezzi?
A questa domanda cala il velo di Maya: in casa nostra non c'è un attrezzo che sia uno. Allora parto alla ricerca. Sul nostro pianerottolo ci sono due porte. Uno è un vecchio. 
-Salve, sono la nuova vicina. Volevo chiederle, avrebbe per caso un cacciavite o un martello?
-Nun ce li ho, al massimo il martello, ch'è rotto. Te posso dà 'l manico.

Sbalordita da questa manifestazione di signorilità, declino graziosamente l'offerta e vado avanti. 
Devo bussare all'altra porta. Dove vive lui. Prendo un bel respiro profondo e busso.

Appena svegliato, incazzato come una iena, molesto come prima e più di prima, Dude mi fissa in cagnesco.
-Ciao Dude.
-Mi hai svegliato.
-...
-...
-...
-Che vuoi?
-Hai un cacciavite? E un martello?
-Che devi fare?
-Mobile Ikea.
-Tu?
-Io.
-Ti do il cacciavite, ma mi preparate la colazione e osservo i lavori. Vi rompo il cazzo, insomma.

Non era una bella prospettiva, Dude in poltrona mentre io avvitavo il mondo.
Grazie al cielo il suo essere ingegnere ha avuto la meglio.
Dopo cinque minuti che lavoravo, ha mollato la tazzina del caffè mi ha fatto scansare al grido di "Ma che stai facendo, è tutto storto, sei lentissima, faccio io".

I lavori sono proseguiti ininterrottamente, fino a quando non è stato necessario il martello.

A quel punto Dude è tornato nel suo antro.

-AlexV vado a comprare un martello.
-Midori prenderesti anche gli assorbenti?
-Brava, hai fatto bene a ricordarmelo, così me li compro pure io.

Quando dal cinese ho sbattuto sul bancone quattro confezioni formato famiglia di assorbenti e poi ho chiesto un martello, il ragazzo alla cassa è impallidito visibilmente. Neanche io venderei un martello ad una me stessa mestruata.

-AlexV, sono tornata. Con assorbetni e martello.
-Ma quindi da adesso fai tu da sola? Dude se ne è andato.
-Azz, non ci avevo pensato. Aspè, risolvo.

Per invocare Dude  bastato dare qualche martellata a caso, urlare come se mi fossi schiacciata il dito col martello.

Il mobiletto poi era pronto.


                                                                                            Midori


venerdì 27 settembre 2013

Ultime impressioni di settembre

Non fai in tempo a pensare che forse siamo arrivati a un punto di svolta, di tolleranza, di crescita umana e civile (almeno in potenza), non fai in tempo a dire a chi ti accusa di essere un'idealista a cui basta gettare fumo negli occhi per farla felice che sono loro ad aver smesso di sperare in un mondo, o quantomeno una mentalità, migliore, che vieni brutalmente smentita. 
2 volte in due giorni, per giunta! 
Prima la pasta, poi la scomunica.

Ho capito, ho capito.
Mi sono sbagliata.

Alex V

martedì 24 settembre 2013

Impressioni di settembre #2

Tanto per finire con il discorso dello scorso post: ho espresso il mio entusiasmo progressista e di sinistra con anticlericalisti convinti e mi sento rispondere che loro sì, qualcosa hanno sentito, ma che sicuramente c'è sotto qualcosa, chissà che interessi finanziari, è una manovra per irretire più gente, e comunque la Chiesa non paga le tasse.
Sì, ho capito, ma mica stiamo dicendo che è perfetta: stiamo dicendo che ha mostrato un'apertura inaspettata, che potrebbe portare a un miglioramento personale e collettivo. 
-No, è una mossa strategica: vogliono avere più persone che la pensano come loro, per fargli il lavaggio del cervello.
Alla faccia delle teorie del complotto!
- Tutta questa cosa del papa è una farsa per farsi pubblicità. Chissenefrega di quello che dice il papa, tanto io non sono d'accordo e sarò sempre contro:la Chiesa deve essere abolita e punto.

Va bene, adesso sono molto inquieta. Perché penso al problema della tolleranza, al bisogno di superare il concetto del "sei diverso allora ti escludo" per arrivare a far sì che ogni singolo possa arricchire la società e arricchirsi a sua volta attraverso la società. E se qualcuno mi dice che è intenzionato a raggiungere il mio stesso obiettivo, in questo caso una società basata sul rispetto per il prossimo e sul dialogo, non perché imposto da fuori, ma perché scaturente da un'etica comune, non me ne frega proprio niente se quel qualcuno che mi dice questo si chiama Chiesa, si chiama Stato o si chiama Pincopallino: condividiamo un obiettivo comune, e possiamo darci una mano in quel senso. Non è che perché Pincopallino mi sta antipatico allora ha torto a prescindere da quello che dice. 
Idem la Chiesa: non è che perché non paga le tasse allora va osteggiata aprioristicamente. Soprattutto quando per una volta si mostra più aperta e lungimirante di chi sostiene di essere aperto e lungimirante per tradizione (leggi: Pd).

E poi penso che "aprioristicamente" sia davvero una brutta parola.

Alex V

lunedì 23 settembre 2013

Impressioni di settembre

Cartesio diceva che, nel dubbio, è bene imboccare la strada intermedia tra le due posizioni estreme: in questo modo,seppur non si può star certi di essersi avvicinati alla verità, almeno non si cadrà troppo in errore.
Detto questo, secondo me non si è parlato abbastanza alle parole dell'ultima intervista del papa. Almeno qui in provincia. Soprattutto qui in provincia.
Soprattutto quando a me sembrano parole rivoluzionarie, destinate a cambiare radicalmente la Chiesa Cattolica e l'idea di Chiesa Cattolica. E anche la società. E in particolare (stasera voglio proprio strafare) le dinamiche di provincia.
Facciamo un sunto dei punti salienti: 
-"io sono un peccatore"
-"i ministri della Chiesa devono essere prima di tutto ministri di misericordia"
-"se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla"
-una donna che ha abortito ma è pentita può andare avanti nel suo cammino cristiano
Quello che trovo fenomenale è, per la prima volta in un papa, e anche per la prima volta in un politico attuale, il rispetto della scelta. Quell'"io non sono nessuno per giudicarti", quella visione che vuole essere d'insieme e non essere limitata e pretestuosa (se hai fatto questo allora sei questo, punto e stop).
A prescindere dal piano religioso-spirituale di ognuno, mi auguro uno scossone a livello di vita quotidiana: persone mentalmente chiuse non potranno più nascondersi dietro un dito e dire con la loro aria di presunta superiorità "io sono cattolico, questo mi legittima a pensare che i gay non dovrebbero esistere e che ti devo impedire a tutti i costi di abortire*, e che se riesci a farlo allora non sei altro che un'assassina e vai emarginata dalla società". La fede non ti legittima proprio per niente, anzi. Semmai dovrebbe portarti ad assumere un atteggiamento conciliante verso la presunta " pecorella smarrita". E soprattutto, piantatela di giudicare a destra e a manca. Neanche foste il papa. Che,comunque, non è nessuno per giudicare. Ipse dixit.
Secondo me, potremmo davvero essere sulla strada giusta perché Chiesa e spirito cristiano smettano di essere una dicotomia e tornino un tutt'uno, per il bene di tutti i credenti e di chi sta loro intorno (io, ad esempio). 
Secondo me, andrebbe a vantaggio di tutti, cattolici e non cattolici, cristiani e non cristiani. 
E pensare che si parlò molto più di Chiesa quando Ratzinger ha tolto il Limbo!

Alex V

domenica 22 settembre 2013

Epilogo della storia del Fantacalcio

Cause di forza maggiore (pigrizia imperante e un computer così lento che quando lo accendo posso usarlo come timer per la cottura del ragù) mi hanno impedito di aggiornare il blog. Quindi comincio ora con la conclusione della vicenda del fantacalcio.

Dopo una maratona di insulti e prediche durata quasi 48 ore e un lavaggio del cervello che al confronto la cura Ludovico è un trattamento dolce, permetto magnanimamente al MioUomo di andare a fare il fantacalcio con gli amici, che hanno iniziato a insultarlo anche loro, visto che "c'è gente che è venuta apposta apposta da vattelapesca' in culo dove e sta solo 24 h per fare il fantacalcio". Quindi, nonostante l'abbia già rinnegato più volte e il solo pensiero gli provochi ittero, nausea, cefalea e pure due palle così 

, il MioUomo è andato a fare il fantacalcio. Al suo ritorno, (non penserete mica che tutto quello successo finora fosse la punizione? Quello era solo un riscaldamento...#ameleErinnimifannounbaffo)
viene applicata la pena Lisistrata:
Con tanto di pomeriggio all'Ikea a comprare i mobili per la casa nuova, ché non posso mica vivere senza specchio in camera io, eh. Segue assetto definitivo di mobilio e pulizia generale della casa (perché *novità delle novità* abbiamo pure cambiato casa), mentre io do disposizioni dalla poltrona e lui lavora come uno schiavo nonostante le 10 atmosfere del clima romano. Dopodiché gliela do prima che si accorga che la punizione era eccessiva e mi mandi conseguentemente a cagare.

Fine.

Alex V




Chiedo perdono di essere mancata così a lungo, ma capita.

in tutto questo tempo sono tornata a Roma, ho pulito camera da cima a fondo e domani inizia la fantomatica magistrale. Sempre a Roma, ma in un diverso ateneo, perché se non posso complicami la vita non va bene.

Ho lasciato una Lucia piangente, alla quale ho promesso una trasferta in quel di Milano. Ho trovato un Amando canterino. Ed ho scoperto che il nostro vecchio indirizzo del blog è stato usato da una tipa americana. I casi della vita.

                                 Midori

venerdì 6 settembre 2013

Aggiornamento

Agosto: mare, sole, amici vecchi e amici nuovi, discoteca, bar sotto casa, mostre, telefonate fiume con Midori, immancabile studio e (soprattutto) TIROCINIO IN PRONTO SOCCORSO. E poi ancora spettegolate, cene tra amici, posti vecchi e posti nuovi, con tanto di rispolvero della patente che era nel cassetto da anni.
Un sacco di esperienze che mi hanno portato a staccare il computer e non riaccenderlo più, visto che l'unico tempo che non mi sono concessa (a parte dormire, ovviamente, ma dormirò quando sarò morta) è stato chiudermi in camera sul computer. 
Erano ANNI che non passavo un'estate (leggasi: un agosto- grazie, università) così piena e così bella.
Mi manca solo il MioUomo.
Che domani rivedo, visto che lo raggiungo a Roma per una due giorni tutta nostra, programmato da luglio. E allietata dal fatto che è diventato zio. 
E poi mi dice che lui domani DEVE (notare l'uso del verbo dovere) fare il fantacalcio con i suoi amici.

Una poi non si deve incazzare.

Alex V


mercoledì 4 settembre 2013

Armadi

Ieri ho incastrato Lucia in un angolo e l'ho obbligata a seguirmi. Ho spalancato le ante dell'armadio, lei ha tremato e mi ha chiesto se fosse proprio necessario. Lo era.
Per la legge secondo la quale ogni volta che una figlia se ne va di casa, l'armadio della madre si espande, io e Lucia abbiano a disposizione tre misere ante. In realtà tre ante sono uno spazio ragionevole. Il problema è che nell'armadio riposavano anche vestiti che non mettevamo da anni.
Ogni volta che provavamo a fare pulizie, non era cosa.
-no Midori, questo non lo buttare! Se ingrasso un po' lo posso mettere!
-No, questo no! Se dimagrisco un altro po' mi starà a pennello!
-III, questo non lo possiamo assolutamente dar via! ce l'ho da quando avevo 13 anni!
-Ma adesso ne hai 23. E sei cambiata.
-no, se inventano l'operazione per segare le ossa del bacino e farmelo tornare come quello della tredicenne che ero lo posso mettere!

Ieri non è andata così. Crudeli e precise. Si, no, si no, questo  mio adesso va a te, questo va a mamma e questo lo passiamo a cuginetta.

-Midori questa camicetta?
-La avevo indosso quando mi misi con lui.
-...
-L'hai vinta.

-Lucia, come facevi ad infilarti qua dentro? Un vestitino per cani è più lungo!
-la pancia scoperta. ti ricordi?
-No, voglio rimuovere.

-Midori, adesso mi spieghi perché a 15 anni compravamo tanti perizomi.
-Mistero della fede.
-Annunciamo la tua morte buongusto.


Alla fine l'armadio era più vuoto ed ordinato. 

e ho anche rimediato un tubino nero della giovinezza di mia madre.

-Scusa Midori, ma dove pretendi di metterlo? Secondo me è troppo elegante.
-Ai funerali, ovvio.

                      Midori

giovedì 29 agosto 2013

Paranonnal activity- L'alleanza

Mutti è fissata con le papere. Non quelle vere, ma quelle finte e decorative. Tutto è iniziato in maniera del tutto innocente con tre papere nel bagno di allora casa nuova, 10 anni fa.
Adesso i perfidi volatili si sono espansi e moltiplicati, diventando 71 e sono sparsi tra i bagni, la cucina, il salotto, l'ingresso e il terrazzo. Sono ovunque. Solo il bagno ne conta 40, in modo che non ci si senta mai soli a fare la pipì. Loro sono lì e ti guardano: le papere. Legno, peluche, plastica, gomma, ceramica. Ditene un tipo e noi l'abbiamo.
Ieri il bagno, oggi la casa e domani il mondo. 
Questi oggetti hanno cominciato a prendere di mira anche i nostri cervelli.

Ieri. 
Lucia morta in poltrona in attesa del caffè. Io che studio le mosse della caffettiera. Nonna p sparecchia. Oggi è particolarmente allegra. Canticchia. Dopo il consueto medley di Bella ciao e Faccetta Nera, ci regala un inedito:
Qua qua qua
fa la gallina
qua qua qua.

Partendo dal presupposto che s'ha da fare un attimino un ripassino dei versi degli animali cantando La vecchia fattoria all together, ma lo vedete il disegno malefico? 

Papere, papere ovunque.

                                              Midori

martedì 27 agosto 2013

Finché la barca va...

Una volta al primo appuntamento un tizio ha inchiodato nel bel mezzo del parcheggio dell'Esselunga, all'una di notte. E mi ha detto: Ma...la vuoi guidare la Panda?
Frase che è diventata storica. La storia con lui invece è stata tutt'altro che storica.
Ora Panda è mio amico, ci sentiamo e usciamo pure insieme. Senza secondi fini. In ogni caso, per previene eventuali legami non corretti, di solito si associa anche GossipBoy. Questa improbabile trovata risulta molto divertente e vantaggioso per GossipBoy, soprattutto da quando Panda ha la barca.

-Oh Alex, ma quand'è che chiami Panda e gli dici se t'invita in barca? Eh, eh?
-Certo, così stabiliamo il giorno e poi ci presentiamo in 2. 
-E vediamo la faccia che fa!
-No, comunque no, o mi invita lui, o io non lo cerco...che poi sembra che me ne voglio approfittare...

Ieri ricevo una chiamata.
-Oh Alex, allora, che tu fai di bello?
-Mah...al momento ho ripreso a studiare...
-Ma lascia perdere lo studio, dì che te lo dico io, vieni che ti porto in barca, fidati di zio Panda!
-Ma sai che c'hai ragione! Me ne vengo proprio volentieri...
-Sì, ma non portare GB che tanto lo so come siete voialtri due...

Al telefono con Midori e Amando, in consulto:
-...e quindi domani barca...
-uhu figo!
-ma...solo voi due?
-così pare
-vabbè, tranquilla...tanto sai già come va a finire...

Ore 4:00 p.m., il mare è una tavola, il sole spende, nessuno in vista. Spegne il motore. Un tuffo dove l'acqua è più blu. Manca solo "Parlami d'amore, Mariùùùù...." in sottofondo, e poi sembra la pubblicità di D&G. Lo guardo, lui mi guarda. 
Ma...la vuoi guidare la barca?

E così imparai (più o meno) a guidare anche una barca. Del resto, è così che ho preso la patente!

Morale della favola: il MioUomo può dormire sonni tranquilli, io mi chaperonizzo da sola.

Alex V

sabato 24 agosto 2013

Invettive

Ci sono cose che appaiono sulla mia bacheca di Facebook. Cose orribili, che periodicamente mi fanno nascondere gente. Cancellare no, perché ogni tanto devo pur sentirmi superiore a qualcuno.
Queste cose sono:


                                                                                     Midori

*Troll: provocatori per vocazione, specializzati nel mettere zizzania, scatenare ire e liti furibonde su internet. 


giovedì 22 agosto 2013

Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai

C'è questo sito: adottaunragazzo.it -Uomini oggetto da coccolare.

Ho fatto un po' di ricerca. Sul modello di un sito francese, una piattaforma che mette le donne in potere di scegliere se venire contattate o meno. Che da la possibilità di "mettere nel carrello" il ragazzo con le caratteristiche che si cercano, indicazione geografica e simili. Si può veramente scegliere tra tutto, baffi o meno, slip o boxer, preferenze musicali o modo di vestire.

Gli uomini possono contattare solo se la donna dà l'ok. 


Da un paio di mesi, anzi da prima, la gente che mi circonda, mi vuole accasare. Che lo facciano le amiche, ok, è normale, fa parte di un codice non scritto: ti presento qualsiasi persona potrebbe piacerti, come amico o di più. Ci sta.
Che lo faccia mia madre è imbarazzante, roba alla Austen. C'è anche da considerare che lei si è sposata qualche mese prima di compiere 24 anni. Va bene, i tempi erano diversi, ma mi rendo conto che lei soppesi la mia singletudine come qualcosa di, non dico strano, ma Particolare.
Che lo faccia la mia amica di quasi 90, che mi consigliava, invece, di rimanere sola il più a lungo possibile, è preoccupante. 

A questo punto, perché no, mi sono detta. Non frequento una facoltà che brulichi proprio di esseri maschili, gli amici maschi mi vedono come una compagnona. Sarà il web la mia salvezza?

Mi sono iscritta. E dopo dieci minuti mi volevo cancellare. Il motivo? Ecco, se a ventuno anni ho bisogno del web per conoscere gente, figuriamoci a trenta. Meglio di no. 

Chi l'ha detto che la felicità arriva solo se si è in coppia? Per carità, a volte mi manca, quell'intimità particolare che deriva dal conoscere una persona poco a poco, dallo scambiarsi gli umori, i sentimenti. Eppure in questo mese da sola ho pensato tanto. E mi sono chiesta se fossi pronta per qualcosa di serio. E se potessi sopportare qualcosa di non serio. Credevo di aver trovato una risposta ed una pace interiore. Credevo appunto. Chi lo sa più. Però no, un sito di incontri me lo vedo troppo squallido, anche se sono io a scegliere.

Ero pronta a cancellarmi e poi sono stata contattata, o meglio, c'era un ragazzo che voleva farsi contattare da me. E che mi ha chiesto:

Cosa cerchi?

Bella domanda amico. Bella domanda.

E poi mi sono cancellata.
                                                       Midori


venerdì 16 agosto 2013

Macedonia di una sera

Grande festa in casa Pa: si festeggiano i 25 anni di matrimonio di Mutti e Baba.
Questo ha implicato tre pomeriggi di fuoco per pulire e sistemare il terrazzo, con me e Lucia che grattavamo via cacche di piccione. Non suona divertente e in effetti non lo è affatto. 
Alla fine però ne valeva la pena: il terrazzo era veramente qualcosa di magico.

Eravamo in tiro. Padre, madre, Lucia ed io. Mi sentivo bellissima e felicissima.

Prima della festa c'è stata la cerimonia in chiesa, con lo scambio degli anelli, la benedizione, il solito insomma. Non so per quale strano motivo non si sia sprigionato un odore di zolfo quando sono stata benedetta con l'acqua santa. O quando obbligata a fare la comunione a "Il corpo di cristo", invece di rispondere "Amen", ho proferito un lietissimo "Grazie".


Poco mi importava di stare ignorando il Buon Partito, il giovane collega di Baba, vedendolo venire attratto nell'orbita di mia cugina, per la disperazione di mia sorella, provetta Mrs Bennett.
Poco mi importava di dovermi andare a nascondere per fumare, per evitare i nonni.
Poco mi importava di non riuscire a trattenere le risate di fronte ad un'amica di mia madre che aveva palesemente indosso una tovaglia.

Ciò che mi importava era che c'era tutta la mia famiglia, che eravamo tutti felici. Cosa avrei potuto volere di più?
Poi la festa è finita, bisognava mettere a posto. 

E dopo un pomeriggio passato a grattare via cacche di piccione, mentre io e Lucia  ci fumavamo una sigaretta finalmente in silenzio, lui è atterrato. Ci ha guardato con aria di sfida e ne ha mollata una enorme davanti a noi.
Piccioni di merda.
                                                                                                                     Midori



martedì 13 agosto 2013

Don't screw up

Cosa faccio, mi tiro? E' un tranquillo lunedì sera in provincia, e mi sembra eccessivo. Ma non si sa mai chi si può incontrare, proprio quando meno te lo aspetti, quindi casual chic con discrezione. 
-Allora beviamo qualcosa?
-Aspetta che saluto Caio e Sempronio
-Oh ma lo sapevi che Tizia si laurea?
-Buon per lei, dov'è che le faccio gli auguri
Poi vedo Lui, e Lui mi vede. Mi saluta, lontano. Ricambio il saluto. Sorride. Sorrido. Forse. Lui è con lei, mano nella mano, fa gesto di avvicinarsi poi cambia rotta. O forse nemmeno lo fa, il gesto di avvicinarsi, e sono io che l'ho voluto vedere dove non c'era. Io non mi muovo. Che c'è da muoversi, che c'è da dirsi? Lui è con una, ed eravamo rimasti che io non lo dovevo neanche salutare, o disturbare, qualora l'avessi visto.
Mi sembra già un passo avanti, no, il fatto che mi saluti?
Vado dalla Orange e le riferisco l'accaduto.
-Oh,alleluja che si è trovato una, così non scoccia più. Le recidive sono un rischio concreto, lo sai vero?
Torno indietro, la Bionda mi assiste
-Come stai? Tutto bene?
-Sì, no, ma sto bene...
Sì, infatti sì. Sto bene. Allora perché le prime parole che mi vengono in mente sono "cameriere un jack doppio, senza ghiaccio"?

Davanti al mio amaro considero anzitutto che io sono più figa, ringrazio la mia buona stella che mi ha messo in mente di mettermi carina anche se è lunedì sera, rido, scherzo e non ci penso -quasi- più.

No. Proprio no.
Stavolta non manderò all'aria tutto.

Alex V

venerdì 9 agosto 2013

Di luoghi comuni

"Quando un forestiero viene al Sud piange due volte: quando arriva e quando riparte".

Certamente questa frase è un attimino un luogo comune. Per carità. Il fatto è che io la ricordo sempre. Benvenuti al Sud è stato il primo film che ho visto a Roma, appena trasferita. Eravamo io, il Melomane e la Cattokamikaze. Tutti e tre del sud, tutti e tre con gli occhi umidi. 

Ora, essendo io del Sud non avrei dovuto avere pregiudizi su Napoli. Certo, non sono stata aiutata.

Amico 1: "Ah, vai a Napoli a lavorare? Mia sorella ci ha studiato. Attenta, che lei è stata rapinata quattro volte, due volte per strada con il coltello alla gola e due volte in casa.
Amico 2: "Napoli? Sai che schifo l'immondizia. Ci sono stato lo scorso week end. Scarafaggi ovunque."
Amica 3: "Per lo meno ti sentirai una modella, dato che la napoletana media è un armadio a sei ante."
Amica 4: "Secondo me il tuo capo allungherà le mani".

Si può ben capire lo stato io cui io abbia iniziato questa avventura. 

Un mese dopo sono dispiaciuta all'idea di finire ed andarmene. Piangerò un poco, perché i colleghi sono stati fantastici, per la prima volta in vita mia ho lavorato facendo qualcosa che mi piacesse davvero.

Il Grande Capo mi ha proposto di tornare a novembre, per un altro stage, con compiti diversi. Penso accetterò. 

Questo mese mi è servito molto. Ho capito che direzione dare alla mia vita. Ho pensato ed ho pianto. Ogni tanto è necessario. Ho chiuso con dei vecchi ricordi e so cosa voglio diventare e che genere di persona.
Sono pronta a tornare a casa.

                                                                                Midori 

Bitches I'm back!

Alla fine, tra smartphone poco smart, macchine che non partono, corse all'aeroporto e voli cancellati e ripristinati all'ultimo minuto, sono tornata.
Con un'abbronzatura dorata e uniforme come non avevo più avuto da quando ho iniziato l'università. E nessuna foto perché sia io che il MioUomo siamo inabili dietro all'obbiettivo. O meglio, io mi scoccio e lui è sbadato e si dimentica.
Ma veniamo al dunque: Alghero, in compagnia di un non straniero.
Il MioUomo ha approvato in tutto e per tutto le mie scelte in fatto di location, casa, auto, spiagge e volo. Era perfino più entusiasta di me! E questo è tutto dire, da uno che si è lamentato del mio programma vacanziero fino a che non siamo atterrati. 
La Sardegna del nord-ovest è bellissima: al di là della costa, anche l'interno è unico. Il fatto di viaggiare su una jeep con cambio automatico con più anni di noi e con i freni non molto funzionanti, con in sottofondo musica melodica russa e slava, ha aggiunto sale alla miscela. 
Senza barca (mal di mare non ci avrai, almeno per quest'anno) abbiamo visto il possibile: al di là dei dintorni di Alghero, che in sé e per sé è una bella cittadina sul mare, molto viva la sera (e noi alloggiavamo nel centro- evvai!-), Stintino e dintorni, (leggasi La pelosa e coscia di donna), Argentiera, Isola Rossa e Castelsardo la sera e poi ancora strade e strade e strade. La prossima volta ci si fa pure l'Asinara, c'era una vecchia livornese che non faceva altro che parlare di quanto bello fosse stato il tour in jeep sull'isola (magari senza quei 40° all'ombra, signò). Fortemente consigliati, a sud di Alghero, anche la spiaggia di Bosa e le calette circostanti, a cui si arriva da una strada panoramica bellissima e tutta curve e cui si accede per sentieri impervi (almeno per la caletta non a pagamento dove siamo andati noi) e dove non c'è quasi nessuno, a parte una famiglia di svizzeri neocatecumenali con 11 figli. Ma siccome sono svizzeri, non vi disturberanno: qualsiasi cosa facciano, la faranno in silenzio.
Informazioni turistiche a parte, altre piccole note mentali segnate durante la vacanza:
a) quando ho morso il torrone sardo, quello fatto con miele e non con zucchero, non stavo realmente mordendo l'idea del torrone, bensì l'idea del sedicenne sardo bonazzo che quel torrone mi aveva venduto
b) i sardi non conoscono la tassoni: prima ti guardano con aria interrogativa, poi quando tu aggiungi "una cedrata" ti rispondono proprio "Mi scusi, ma che cos'è una cedrata?". Con il risultato di farmi sentire non solo idiota, ma pure vecchia!
c) per svegliare il MioUomo non serve il caffè ma una pasta alla nutella. Ricordarsene e fargliene mangiare una subito, prima che a colazione si rivolga alla coppia norvegese di turno chiedendo candidamente se sono francesi. Ché io devo ancora capire il perché di questa cosa.

E poi niente, segue il dolce amaro ritorno. Dolce perché si torna a casa, amaro perché ancora non ci siamo stufati, io e il MioUomo, di svegliarci presto la mattina e sopportarci per le 20 ore seguenti, trovando ancora qualcosa di divertente da dirsi.

Alex V


martedì 6 agosto 2013

Meglio fuori che dentro

Ufficio con le colleghe, pausa pranzo.

-No, perché se io non prendo le fibre, proprio non riesco...
-Non me ne parlare! Io sto provando queste, pare che funzionino...
-Dici? Povera Midori, però, che è costretta ad ascoltare questi discorsi.

Flashback di ogni telefonata con Baba: "Allora di corpo stai andando Midori?

-Ma no, tranquille. Tutta natura.

                                                                     Midori

lunedì 5 agosto 2013

Bestemmie gratis

Oggi ho salvato una vita umana. Lo so, lo so, sono un'eroina. Mi è bastato trattenermi dallo strangolarla.

Ieri sono passata dalla lavanderia a ritirare la gonna del tailleur ed una camicia. Ritiro e scappo a casa. Prima di andare a dormire, appendendo la gonna noto con sgomento che NON è LA MIA.

Panico, rabbia e frustrazione.

Stamattina chiamo al lavoro ed avviso che farò tardi. Entro in lavanderia.
-Salve.
-Sale.
-Ieri sono passata a ritirare i miei vestiti.
-...
-Questa gonna non è la mia.
-...
-Per carità, è bellissima, ma io alla mia ci terrei particolarmente.
Silenzio. Solo uno sguardo bovino e musica neomelodica in sottofondo.
Lentamente poi la tipa sfoglia le prenotazioni. Alza il telefono e chiama la zona di lavaggio.

-Mi avete dato la gonna sbagliata. Si, non era questa. Ah, si, capisco. Perfetto.

La guardo. Mi guarda.

-La gonna era beige?
-Si.
-In laboratori pensavano fosse stato sbagliato l'abbinamento, perché non ci stava bene con la camicia. Passi domani.

Donna infernale, capisco che il lavoro è tanto. Capisco che probabilmente avevi velleità da personal shopper, ma io non ho dubbi: tu che hai deciso di cambiarmi la gonna "perché non ci stava bene", si, proprio tu, certamente hai qualche ava affrescata sui muri di Pompei. Che nel tuo caso è anche un bel verbo al passato.

                                     Midori