domenica 24 febbraio 2013

Durrenmatt e politica italiana

E' appena iniziato il lontano 2009 quando un'anonima compagnia teatrale di provincia decide di portare sulla scena "Il processo per l'ombra dell'asino", originariamente scritto in forma di radiodramma da Durrenmatt. La storia, scritta nell'ancor più lontani anni '60, è semplice: un ricco (dentista), un povero (asinaio), alcune miglia da percorrere tra Abdera e Megara su un asino giustappunto noleggiato. E' la diatriba sull'ombra della povera bestia: se il dentista l'ha sfruttata per ripararsi dal sole, deve pagare all'asinaio un surplus oppure no? Ma questa è materia per avvocati, e il processo, come ogni processo, inizia e va avanti senza esclusioni di colpi, corrompendo e coinvolgendo per mezzo di soubrette da 4 soldi politici e alte sfere religiose, nonché partiti e partitini di ogni sorta. E marinai senza scrupoli né controllo. Le parcelle sono peggio di 10 salassi di fila, e intanto la sentenza va avanti per le lunghe...
Si è mai osato beffare a tal punto l'innocenza, la virtù, la miseria, il  buon senso, la retta intuizione del giusto o dell'ingiusto?..
 E' Polifono che parla, avvocato difensore dell'asinaio
...per quale svergognato motivo Milzia ha osato farsi beffa della giustizia, dell'opinione pubblica, dell'eroica storia della nostra città, dei nostri più alti ideali?
Io domando: Milzia, discendente di un'antica casata, perché, rispondimi, ieri è venuta a farti visita fra le undici e l'una di notte, Cloe, la moglie del dentista Strutione?

Quello che l'anonimo gruppo di arzilli teatranti liceali ancora non sa,quando legge questa serie di battute, è lo scandalo che sta per travolgere, di lì a pochi mesi, il presidente del consiglio di carica: è l'anno della prima papi-girl. E' la prima crepa ben evidente di un modo di fare politica (ma non solo) che ha caratterizzato l'Italia per quasi 20 anni, spendendo, spandendo, ridendo e facendo i proprio porci comodi. Mandando alle ortiche l'idea stessa di ideale e morale, senza che sfiori l'idea che possa esistere qualcosa oltre i soldi e il potere.
Nel radiodramma in effetti basterebbe sostituire un paio di nomi...
Era il 1958: che Durrenmatt, da genio qual era, avesse previsto già tutto? Se così fosse, altro che Nostradamus!

Così ci sono le elezioni, si va a votare,altri soldi che se ne vanno, soldi pubblici, gran confusione, promesse e menzogne. In questo clima di disillusione generale io sono salita a casa apposta, perché mi scoccia fare la gnorri come se non fossi coinvolta. Magari avessi il privilegio di non essere coinvolta!
E così, per quel che vale, vado a dare il mio contributo anche io, con la storia dell'ombra dell'asino che mi gira e mi rigira in testa.

Perché i due contendenti, il dentista Strutione e l'asinaio Antrace, hanno diviso la città in due grandi fazioni, e si sono ritrovati più poveri di prima e con un pugno di mosche in mano, per dar retta a banchieri, avvocati, vati e pirati. 
Ma alla fine, quello che ci rimette è sempre l'asino.

Becco e bastonato.

Alex V

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