mercoledì 20 marzo 2013

La noia

Ultimamente la gente si lamenta che io stia uscendo poco. Analizziamo i fatti: è vero. Un po' è perché ho delle giornate non piene, pienissime, tra turni, studio, tempo perso sui mezzi, lezioni, MioUomo, miei amici, eccetera. Un po' è perché in sessione d'esame non sono uscita salvo eccezioni (poche e sempre ben motivate, tipo i Baustelle), e si sa, l'essere umano si abitua. E le abitudini una volta prese sono dure a morire.
Che poi, non è mica vero che non esco mai: se ho il pomeriggio libero un giretto in centro o al parco me lo faccio volentieri. Quello che sotto sotto mi disturba, in realtà, è uscire la sera. O meglio: posso anche uscire a cena, ma poi a mezzanotte, preferisco andare a casa che al pub, o peggio, in discoteca.
Avere 21 anni e non sentirli. 

Oh, ma che ci devo fare se non ne ho voglia? Non è che sto a casa e mi deprimo: leggo, mi guardo un film, sto con il MioUomo (altro ultimamente non proprio famoso per essere un vivieur...), mi rilasso. La mia vita sociale non mi sembra risentirne più di tanto (e poi ora c'è la vacanzina), la mia vita mentale ringrazia invece per le ore di sonno in più.
Quando dico che a me, tutto sommato, di uscire non mi va, le persone mi guardano strano. Ma analizziamo razionalmente i fatti: i miei amici li vedo tutti i giorni perché praticamente ci vivo insieme, a questo punto uscire significa prendere del freddo,dover tirarsi a modino, e almeno 10 euro a volta che se ne vanno tra metro e bevute, e se penso che con 15 euro mi posso comprare un abito da H&M, mi dispiace il paragone non regge. Perché, diciamolo chiaro e tondo, quello che mi manca è il vero grande motore di tutta la macchina mi vesto a modo-esco-bevo-ballo eccetera: l'uomo. In effetti dovrei dire "quello che non mi manca".
Essendo provvista non di un uomo qualunque, ma del MioUomo, viene a mancare lo stimolo primo all'uscita in compagnia, ovvero la necessità o la velleità (a seconda dei casi) del rimorchio selvaggio.
Ché poi quando esco (Dude anche lui non viene quasi mai) mi ritrovo in mezzo a tutti single, quindi c'è pure il rischio che a ballare mi tocchi rimanere stare a reggere il moccolo a chi invece se la limona allegramente.
Solo un'altra cosa può spingere le mie pigre membra fuori di casa: il caldo. Che è ancora lontano, ma presto arriverà e mi sveglierà dal letargo invernale.
Ché poi volete mettere farsi trovare alle 2 di notte dal proprio uomo addormentate a letto, con La noia di Moravia aperto a metà sul cuscino?
Non so perché, ma mi sono sentita decadente. Decadente e crepuscolare.

Sì, lo so. Dovrei cominciare a uscire di più.

Alex V

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