lunedì 22 aprile 2013

Il fantasma della primavera passata

Io per te avrei dato tutto, o meglio, avrei mollato tutto, e tutti.
Io per te avrei cambiato me stessa; mi correggo, avrei mutilato me stessa.
Mi sarei stracciata le vesti per dimostrarti quanto poco appartenevo a quel mondo "borghese", da te amato e disprezzato al tempo stesso.
Più di una volta mi hai obbligato a tagliarmi le ali. 
E' come se la nostra relazione fosse stata una continua sottrazione: invece di moltiplicare le cose belle di noi, era un continuo togliere, togliere, togliere. Mai aggiungere, o almeno dividere.
Ora che ci penso, non sapevo che tu fossi un tale appassionato di minimalismo, ma probabilmente non te n'eri mai accorto neanche tu.
La nostra fortuna, o sfortuna, è stata partire da qualcosa di veramente molto bello e ricco, tant'è che ce n'è voluto, di tempo, prima di arrivare all'osso.

Se penso alla nostra relazione, ci penso con regret, e lo dico all'inglese solo perché il suono mi dà l'idea di qualcosa che gratta da dentro, una morsa, sempre più gentile nel tempo, ma sempre morsa è.  
Per chi mi conosce, il mio affetto per te è per certi versi incomprensibile: io lo so che eravamo arrivati a un punto in cui non poteva venirne fuori niente di buono, nemmeno se avessi rinnegato tutta me stessa (cosa che avrebbe anche potuto avere un senso in un romanzo francese dell'ottocento, ma la vita non è esattamente un romanzo francese dell'ottocento, e anche l'annullarsi nell'amore o nel presunto tale è qualcosa di estremamente sorpassato), eppure...noi lo sappiamo.
Io ricordo. Tu ricordi. Ognuno dal suo punto di vista, che vede il colpevole nell'altro. Almeno per te. Io per me so bene le mie colpe, e non le nego. Però i momenti da tragedia romantica li ricordo con distacco, come una vecchia parte recitata.

Come ogni coppia, abbiamo creduto, e ancora crediamo, di essere qualcosa di unico e irripetibile. Sì e no.
Io non rimpiango te, rimpiango quello che abbiamo avuto. Anzi, rimpiango il tempo in cui lo abbiamo avuto. Perché sono passati quanti, 4, 5, 10, 100 anni?
Non lo so più, ma mi sembra lo stesso così lontano.

Quasi vorrei che tu leggessi queste parole: forse mi daresti ragione, forse negheresti tutto. Più probabile che tu mi dica di lasciarti in pace, una volta per tutte. Come succede sempre, anche quando mi cerchi tu.
Perché sei ancora bloccato a quei pomeriggi di primavera di mille anni fa, quando venivi a prendermi in moto, e andavamo al mare, e i problemi erano lontani, perché c'era il sole, ed eravamo innamorati e l'inverno era ancora lontano.

Io invece sono seduta in una stanza in affitto a Roma, a vivere una nuova primavera, che sa sempre più d'estate ormai.

O magari mi sbaglio, e allora la prossima volta che ci becchiamo mi offri qualcosa da bere. 

Del resto, le abitudini son dure a morire.
Buon compleanno.





1 commento:

  1. Ci sono vecchi amori che conserveranno sempre un posto speciale nel nostro cuore...

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