sabato 8 dicembre 2012

Sussidiaro illustrato della mia vita

Ci sono dei momenti in cui servono i Baustelle. Sono tipo due giorni che nelle pause dallo studio mi ascolto il Sussidiario Illustrato della Giovinezza. Premettendo che ho conosciuto i Baustelle il primo anno di università grazie ad AlexV, la maggior parte di quelle canzoni descrivono effettivamente la mia adolescenza.
O meglio, descrivono vere e proprie immagini della mia adolescenza, momenti.
Ed eccomi che aspetto che la madre del Bisteccaro vada al lavoro, sono sul marciapiede  al suo portone e fumo goffamente. Finalmente la buona donna se ne va ed io mi precipito a citofonare, poi quasi correndo per le scale ed infine piombare insieme sul divano, provando a liberarci dei vestiti senza mettere di toccarci, settembre spesso ad aspettarti e giorni scarni tutti uguali, fumavo venti sigarette e groppi in gola e secca sete di te, mentre poi ci esploravamo ed avevamo quella frenesia in corpo che puoi avere solo a quindici anni, mentre esplori terre sconosciute, avrei bisogno di scopare con te, e alla fine non riuscirci, ma mantenere quella frenesia.
Frenesia che non avevo quando vivevo la storia col tipo della garage band, perché chissà non funzionava, ed era tutto velato di rosa, eppure negli ultimi tempi serpeggiava questa voglia,, ridevamo nervosi per sopirla, fragili indecisioni, umidi baciano parole lievi,sinceri se dicono ti voglio bene e poi interrompersi sempre lì, quando il bacio è troppo spinto e siamo appoggiati a questa macchina da due ore, le labbra gonfio, bacetto prima di arrivare sotto il portone. E poi l'estate al mare, che anche se non siamo nell'83 finisce sempre così, alla stessa maniera.

Adesso basta Baustelle. Adesso Virgin Radio a palla e teniamoci il presente.

                                                                                              Midori


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