venerdì 28 giugno 2013

Piccoli piaceri da sessione estiva #3

La cosa che in assoluto mi piace di più degli esami, di tutti gli esami, a prescindere dalla materia, dal voto, dalla modalità, e a ben pensarci anche l'unica cosa che mi piace degli esami, è il sentore di complicità e empatia che si respira subito prima di iniziare.
Quell'odore di tensione che segnata dal "mal comune mezzo gaudio", "siamo tutti sulla stessa barca", "ridi tu che rido anche io"...insomma, il cameratismo pre-esame, quel "siamo tutti amici", senza invidie o rancori. E' un momento in cui si cerca di darsi conforto a vicenda, anche se è più un ritrovo di condannati a morte, e così ti ritrovi a parlare con chi ti è seduto vicino come se fosse il tuo migliore amico.
A me questa cosa piace, e non finisce mai di stupirmi. Agli esami infatti ritrovo gli amici, quelli con cui passo le ore morte in aula, e gente nuova e mai vista prima, e ci impertichiamo su discorsi assolutamente frivoli e senza senso, così, per dar aria alla bocca e possibilmente anche al cervello. Poi vabbè, di solito son sodalizi che durano proprio il tempo di una mattinata, per carità, ma va bene così, e comunque quando ci si vede per caso dopo l'esame ci si saluta come amici di vecchia data, strizzandosi l'occhio.
Io poi, per carità, in sede d'esame sono socievole all'ennesima potenza. Pensieri positivi e positività, sempre: bisogna crederci, ché se il training autogeno non me lo faccio io, chi lo farà per me?
Però quando pure Nemesi ha attaccato bottone tutta ciarliera sono rimasta stupita: in tre anni che facciamo gli esami insieme, lei se n'era sempre stata in disparte a ripassare, o a morire nella sua solitudine scelta e difesa con sguardi sdegnosi a noi altri, pfuà.
Beh, questa volta no. Forse perché l'esame era davvero tosto, forse perché aveva il ciclo o alla fine troppa solitudine ha determinato un vuoto affettivo da colmare, com'è come non è mi sono ritrovata con lei, alla fine di tutto, che mi chiedeva di darle il mio numero "ché un giorno andiamo a fare shopping insieme!".
In effetti avevamo passato le ultime ore a parlare di come sarà il suo abito da sposa, a cosa devo o non devo mettermi io per andare al suo matrimonio ("perché io che son la sposa non devo mica sfigurare!") e cose così.
E il giorno dopo m'ha davvero chiamato!

Alex V

2 commenti:

  1. Beh direi che effettivamente è questo il ''bello'' degli esami, amici fraterni in pochi minuti con
    un'intesa fantastica! Altro momento di piacere...quando impacchetti tutto e archivi l'esame, con libro, dispense e 3 o 4 plichi di appunti!

    RispondiElimina
  2. Verissimo, è una riflessione che faccio ho fatto spesso anch'io... si crea davvero un bel clima. Ad un esame di letteratura spagnola aspettammo per non so quante ore di essere interrogati e mi divertii così tanto con delle perfette sconosciute che quando arrivò il mio turno andai dal professore ridendo e scherzando e continuai a scherzare anche con lui :P
    All'inizio però ci rimanevo male, perché erano amicizie che si esaurivano nel giro di poche ore. Adesso mi godo il divertimento senza troppe aspettative... chissà che su dieci non nasca un'amicizia più duratura ;)

    RispondiElimina