martedì 3 aprile 2012

Donne turutù

Il giorno del mio compleanno la mia mutti mi ha mandato questo messaggio:"20 anni fa a quest'ora ti cullavo ancora in pancia".
Per tantissimo tempo io e la mia Mutti siamo state in conflitto. La ragione è che io e lei siamo troppo simili. 
Due peli dello stesso cane, direbbe lei. E non a torto, anche se io non sono minimamente intelligente e forte quanto lei.
La mia Mutti è un carrarmato che non si arrende davanti a nulla. Forte e volitiva ha avuto successo in qualsiasi attività abbia intrapreso.
La mia Mutti è come la generalessa de "Il barone rampante". Anche se a volte le sfugge il perché io abbia voluto vivere sugli alberi, mi manda coperte e cibo, in fondo orgogliosa di una figlia che si cerca la strada a modo suo.
Io, la mia Mutti, mia sorella Lucia, mia Zia1, la Cuginetta facciamo parte di una testa di donne che prendono la vita per i capelli e la portano dove deve andare, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo. Come noi era la nostra bisnonna, che ha traghettato da vedova quattro figlie femmine oltre la guerra ed al matrimonio, senza arrendesi e regnando fino ai novant'anni in una corte di figli, figlie e nipoti. Nonna P non è stata forte come mutti, almeno non con le figlie. Ma la forza l'ha tirata fuori per noi nipoti, anche adesso che non vede e non sente.
La mia famiglia è un piccolo perpetuo gineceo, specialmente quando ce ne stiamo tutte in terrazzo, tre generazioni che ridono, scherzano ed ormai parlano da donna a donna, al sole, mentre nonna P chiosa di quando un tipo la voleva sposare e portare in America, con tanto di figlie, mentre io, Lucia e Cuginetta ci mettiamo lo smalto e Zia1 e Mutti ridono e si sfottono.
Un giorno potrei aggiungere una generazione sul terrazzo, se mai mi venisse in mente di procreare per un qualche motivo che non sia un narcisistico riprodurmi in piccolo. Magari un giorno potrei cullare anche io un vermetto nell'utero. O, sicuramente lo farà mia sorella. 
Come zia folle sarei il massimo.
In sintesi, questo post è partito come panegirico di Mutti e se ne è andato per i fatti suoi.
Era solo per dire che nei miei passi ci sono non solo i miei passi, ma i passi suoi, di nonna p, della bisnonna e di tutte le donne che hanno contribuito alla nostra esistenza.
In questo non siamo simili, ma la mia Mutti apprezza lo stesso.
                                                                                                                 Midori

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