martedì 10 aprile 2012

Tra un amico e l'altro - riflessioni di una sera di pioggia

Torno a casa raramente e riparto subito. Questa volta però, prevedendo di tornare in piena estate, ho deciso di far durare le vacanze di Pasqua un po' di più e quindi resto a casa fino a domenica. Così ho il tempo di rivedere tutti i miei vecchi amici.
Il mio gruppo di teatro, le mie migliori amiche, i miei migliori amici; e magari tra un'uscita e l'altra mi riposo pure!


Così guardo film e leggo libri, e se mi va studio anche un pochino...Non tanto eh, sia mai che mi dovessi stancare!


Se in tutto questo mi avanza tempo, rifletto. Su chi sono io, quanto sono cambiata, quanto sono cambiati i miei amici. A dire il vero, quelli del teatro sono sempre uguali, ma solo perché il mondo del teatro è un mondo a parte, è il Paese delle Meraviglie, l'Isola che non c'è: lì il tempo non può passare, è un'isola felice di fantasia nella realtà. Ma purtroppo non si vive solo di fantasia e di svago. Dopo lo spettacolo bisogna anche andare a casa, studiare, lavorare, mangiare e interfacciarsi anche con chi non ha condiviso il tempo delle prove con te.


Le mie amiche sono molto cambiate; sono cambiata anche io, ma non tornerei indietro. Nessuna di noi tornerebbe indietro. 
Eppure, di tutte e 5 forse siamo più matte adesso di 5 anni fa. La Orange però non guida più il gruppo, non è più esuberante come un tempo. Vive una vita scandita da ritmi che lei stessa si impone, ritmi imprescindibili, si è imposta un ordine che prima non aveva; e funziona. Quindi va bene. Finché funziona.
La Titti invece non ha ancora capito cosa vuole, ma ha capito benissimo cosa non vuole. Ed è quella che a mio parere è la più serena. Anche se, come dice lei, non tromba da mezza vita.
Poi c'è la Bionda, perenne indecisa, oscilla tra il cervello e il cuore e vorrebbe trascinare tutti nei suoi sentimenti, solo perché magari, in due o in più di due nella stessa situazione, forse, ci capiremmo di più. Di noi e della situazione. Perché, come si dice, quattro occhi sono meglio di due.
Alla fine la Grigia. Grigia perché è ambigua, sta sempre a metà. Non prende posizioni. Io non l'ho mai veramente capita. Con qualcuno esigente, con altri permissiva, con altri superba, oppure timida e dimessa. Anche lei è cambiata tanto. E forse, almeno nel campo dell'amicizia, una posizione l'ha presa. La sento più vicina, un tempo non era così mia amica. In fondo,non è il sentimento in sé, ma proprio il tempo a svelarti chi è amico e chi no. 


Per quanto mi riguarda io mi sento cambiata. Anzi, è più corretto dire che mi sento in divenire. Ancora i contorni non sono delineati. Quando il Ricciolo mi ha definito una "mina vagante", non aveva tutti i torti. Rispetto a 2, 3, ma anche 4 o 5 anni fa una cosa è rimasta la stessa: sono sempre in fuga. Da che cosa, non l'ho mai capito. Forse, è il pensiero di stare ferma che mi spaventa. O forse è solo un pretesto, una scusa da usare quando la situazione diventa scomoda e non si sa più cosa dire. 






Alex V ( che la deve smettere di leggere Camus e di ascoltare il Teatro degli Orrori la sera quando piove)

1 commento:

  1. Mi sono resa conto che le persone quando siamo lontane sembrano cambiare più velocemente. Secondo me molte persone in fuga, alcune scappano da qualcuno, altre da qualcosa ma la maggior parte come te, scappa dalla paura di "rimanere immobile"...

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